La fontana di Monteoliveto, negli ultimi giorni, rappresenta il soggetto principale di numerose notizie che fanno davvero rumore. Purtroppo l’unica che ha reso giustizia alla civiltà e all’amore dei napoletani per la propria città, è quella in cui è stato raccontato l’atto con cui un gruppo di giovani dell’associazione “Sii turista della tua città”, ha ripulito a spese proprie, la fontana da disegni e scritte con vernice spray.
Un gesto che fa onore, che evidenzia la volontà di ribellarsi al marcio che molte volte invade il popolo napoletano, un gesto che consegna ai napoletani la capacità di essere unici, è stato purtroppo bersaglio di un‘inaudita assurdità, con cui il Comitato Civico di Santa Maria di Portosalvo, ha denunciato i giovani che dopo essersi alzati le maniche, avevano donato nuovamente splendore alla fontana.
Chiunque resterebbe sbalordito dinanzi ad un modo di agire tanto incomprensibile. Per anni la fontana è stata imbrattata nei modi peggiori, massacrata dai rifiuti e dimenticata da chi di dovere, il tutto sotto gli occhi di chi doveva provvedere a tutelare l’integrità dell’opera, e poi dopo un passo di civiltà gratuita, quando un gruppo di giovani decide di fare qualcosa, la medaglia si rigira a loro sfavore.
Qualcosa non quadra, e la conferma arriva quando passando davanti alla fontana, saltano immediatamente agli occhi nuovi disegni, nuova vernice spray, quella che porta la firma di atti vandalici di chi non ha gradito l’iniziativa dell’Associazione Sii Turista della tua Città.
I commercianti e i residenti della zona, in compagnia di Francesco Emilio Borrelli dei Verdi, sono scesi in piazza per lasciare un cartello che è stato poi affisso alla fontana, con la scritta “chi imbratta la fontana è una vera chiavica. w i volontari di sii turista della tua città”.
Un sostegno, un modo per essere vicini a quei ragazzi che di sbagliato non hanno fatto proprio niente, al contrario di chi con strafottenza e una buona dose di inciviltà, continua a deturpare la bellezza delle opere d’arte.
“La fontana di Monteoliveto in queste ore è di nuovo stata imbrattata. Questa volta sono apparse delle scritte con delle iniziali “MH” e “nnt”. Nonostante le minacce di denunciare i volontari dell’associazione “sii turista della tua città” avevano ripulito il monumento a spese proprie nei giorni scorsi la soprintendenza e le istituzioni locali poco sembrano essersi interessate a tutelarlo concretamente.
A noi sembra che oramai in città si è creato un circuito vizioso per cui si realizzano in modo sistematico degli interventi di restauro estremamente onerosi per il pubblico ma poi non si prevede nessuna forma di difesa degli stessi monumenti. Per quale ragione infatti la soprintendenza non autorizza una cancellata protettiva come c’era tanti anni fa? Per quanto ci riguarda noi siamo dalla parte dei volontari che puliscono i monumenti e che in questi giorni hanno subito delle sorte di intimidazioni con minacce di denunce da parte della Soprintendenza che però non è stata allo stesso modo solerte secondo noi nel difendere i monumenti cittadini.
Il Soprintendente Cozzolino a nostro parere si sta arrampicando sugli specchi anche sulla vicenda Edenlandia i cui lavori risulterebbero bloccati proprio dalla sua struttura. Una vicenda che ha fatto gridare allo scandalo l’intera città. Ebbene Cozzolino afferma che «non è il vincolo che blocca i lavori, ma gli abusi. Il provvedimento di tutela risale al 20 ottobre 1999 e concerne i beni di proprietà della società Mostra d’Olltremare che rivestono interesse particolarmente importante sotto l’aspetto archeologico, architettonico e storico-artistico». Possibile mai che dal 1999 solo oggi si sia svegliata la soprintendenza? E oltre alla M di Mussolini all’ingresso il soprintendente potrebbe rendere noto alla città quali altri beni monumentali si trovano nel Parco Giochi talmente importanti da dover fermare i lavori e la riapertura di maggio? Tanti cittadini oramai stanche della dittatura della burocrazia ci chiedono di organizzare un corteo fuori la sede dove lavora Cozzolino e cioè al Palazzo Reale. Se non si sbloccano i lavori lo faremo la prossima settimana”. Con queste parole Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza, raccontano quanto accaduto, mostrando il loro sdegno e quello di tutta la parte civile e amareggiata di Napoli.
Anche i commerciati si dicono esausti e inorriditi dalla menefreghismo con cui un bene della città viene trattato, Genny Cardone, uno dei commercianti, dichiara: “Siamo stanchi di questo degrado diffuso. La Fontana di Monteoliveto si trova dinnanzi alla Caserma Pastrengo dei Carabinieri e 2 passi dalla Facoltà di Architettura eppure nessuna istituzione la difende. Gli stessi Carabinieri ci hanno fatto sapere che loro non sono intenzionati a proteggere dai vandali questo monumento. L’arma oramai si leva il cappello anche dinnanzi ai vandali. La piazza poi è nel degrado più totale. Mancano i cestini per i rifiuti che vengono gettati indiscriminatamente nelle fioriere”.
Purtroppo Napoli per quanto provi a combattere per emergere al meglio, ha una difficilissima guerra da affrontare ogni giorno, ed è quella con la parte incivile della città, ma come può pensare di vincere la battaglia se molto spesso si tutelano più queste persone a discapito della gente perbene? Il dilemma è triste, almeno quanto i risultati che emergono in situazioni come questa.