E’ passato un mese dalla morte di Pino Daniele, il cantautore partenopeo più amato, ma il “suo cuore ancora non trova pace”. E’ quanto afferma la sua ultima compagna, Amanda Bonnini, che scrive, in una lettera all’Ansa, un piccolo appello per “salvare” il cuore del cantautore, espiantato dopo la morte per accertamenti, per capire se con un soccorso più tempestivo si sarebbe potuto salvare o meno.
Amanda chiede che quel cuore, che “idealmente è il luogo dell’anima di Pino, in cui sono le persone che ama, gli amici veri, dove è Napoli, dove c’è un po’ di Maremma, dove sono le sue passioni e le sue ispirazioni”, non venga distrutto e “smaltito come un ‘rifiuto organico’ qualsiasi, ‘come una carta sporca’”.
“Confido nel buonsenso e nel rispetto che un paese civile dovrebbe avere nei confronti della dignità umana, a maggior ragione nei confronti di una personalità unica ed irripetibile come quella di Pino, che proprio con quel cuore ha arricchito il nostro patrimonio culturale e musicale donandoci opere straordinarie che rimarranno per sempre all’umanità”, aggiunge la donna.
Ovviamente non tarda ad arrivare la risposta della famiglia di Pino Daniele ed a controbattere è Luisa Regimenti, presidente dei medici legali italiani, nonché il medico legale di Fabiola Sciabbarrasi, moglie del cantautore, che dichiara “ora è importante e prioritario capire che cosa è successo» e che «del cuore bisognava avere cura finché batteva”.
Il medico sottolinea inoltre che «il cuore è presso l’Istituto di Medicina legale e rimarrà ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Al momento opportuno, su richiesta della famiglia, sicuramente il magistrato lo restituirà».