È trascorso più di un mese dalla morte dell’indimenticabile Pino Daniele, ed i numerosi fans continuano ad omaggiare la sua memoria, anche solo con una parola o un gesto per non dimenticare. Le sue canzoni riecheggiano continuamente nella mente, per strada, nei bar, nei vicoli partenopei. La sua morte fisica sicuramente non ha cancellato e non cancellerà ciò che è stato. Tuttavia c’è ancora una questione che in qualche modo “attanaglia” : qual è la vera causa della sua morte? Alcuni si chiedono se ci sia altro da sapere e qualcun altro, indiscretamente e senza fonti certe, ha riportato che la morte sarebbe stata “favorita” dal malfunzionamento del by-pass e che, in qualche modo, la compagna Amanda sia stata poco d’aiuto ed efficace nel tentare di soccorrerlo. Ma la donna smentisce tutto, dicendo di essere assolutamente in pace con la sua coscienza, di aver fatto il possibile, rispettando la volontà del compagno e di aver ripreso a lavorare, dopo l’atroce dolore che ha coinvolto tutta la sua famiglia e non solo.
Ecco alcune rilevanti dichiarazioni di Amanda, rilasciate all’Ansa, che ricorda i frangenti della notte del 4 gennaio in maniera alquanto dettagliata: “Pino Daniele riferiva continuamente i sintomi di quello che gli stava accadendo. Quando il navigatore indicava che mancavano sei minuti all’ospedale S.Eugenio, ha smesso di parlare, credevo fosse svenuto. Non voleva farsi mettere le mani addosso da nessuno che non fosse il suo cardiologo di fiducia. Non aveva i sintomi dell’infarto e voleva essere portato a Roma”.
Risponde prontamente anche a coloro che l’hanno accusata di “leggerezza” nel prestare soccorso: “Non lo abbiamo contraddetto per non farlo agitare di più. Pino era determinato e autoritario. Nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea. In auto diceva di sentire un formicolio alle gambe e pensava che fosse un ictus”.
Infine precisa che suo figlio Francesco aveva chiamato subito l’ambulanza su sua richiesta e che la stessa fosse stata rimandata indietro, in quanto la donna aveva già provveduto ad accompagnare Pino in ospedale. Ecco le ultime dichiarazioni di Amanda in merito: “In casa Pino aveva avuto credo un calo di pressione e gli avevamo sollevato le gambe. Poi si era ripreso. Ho letto che un avvocato della moglie ha detto che sarebbe stato caricato in auto. Questa circostanza è inverosimile perché per me che peso 60 chili sarebbe stato impossibile sollevare un uomo di 130 chili”.