Edificato da circa un anno, e già oggetto di aspre critiche da parte di cittadini, residenti e comune. Stiamo parlando dell’ormai famigerato “cancello della vergogna” una struttura in ferro costruita all’incirca qualche estate fa, nei pressi di vico terzo San Mauro, un’arteria pubblica di Casoria. Datane l’autorizzazione dagli organi comunali competenti, in seguito, dopo le rimostranze di cittadinanza e associazioni locali, le stesse amministrazioni richiesero l’immediata rimozione, poiché le cancellate deturpavano il patrimonio artistico-culturale di Casoria, e inoltre vietavano l’accesso ai cittadini in una strada comunale che non può assolutamente essere chiusa. Il nuovo ordine di riapertura dell’arteria è stato impartito dagli organi competenti già da tempo.
Da allora tutto è rimasto fermo. Ma andiamo per gradi. Delle “sbarre incriminate” ne fu richiesta la costruzione dal personale dell’adiacente parrocchia San Mauro, le suore del madrinato e da alcuni residenti; le ragioni furono i “famigerati” atti criminosi, osceni e schiamazzi che infestavano la zona. Dalle parole ai fatti è bastato veramente poco: ottenuti i permessi dal comune, prontamente venne costruito il cancello,tuttavia la reazione dei cittadini non ha tardato a farsi attendere.
Le cancellate infatti, come accennato, si trovano in un’arteria pubblica e per di più occupata da un monumento di rilevanza storica quale la basilica di San Mauro “Chiudere questa strada che ci appartiene è un abuso, uno scempio”- ha dichiarato qualche residente- aggiungo che le sbarre hanno deturpato il nostro patrimonio artistico e culturale e vietato l’accesso a noi cittadini in una strada che appartiene a tutti…senza contare che quella di preservare la strada e l’incolumità delle persone è una scusa, dato che esistono le telecamere che salvaguarderebbero l’area… Se facessero tutti così dovremmo chiudere l’intera Casoria”. L’ordinanza del comune per la completa rimozione del cancello in vico III terzo San Mauro, nonostante fosse già partita, non è stata ancora rispettata. Le cancellate si trovano tutt’oggi al loro posto, indignando i residenti e passanti. A nessuno, ancora, è permesso entrare nella “propria strada” dopo una determinata ora. Le istituzioni locali giurano che non è finita qui. Seguiremo da vicino i futuri sviluppi.