1931, varata la Amerigo Vespucci a Castellammare: è la più bella del mondo


Nel lontano 22 febbraio del 1931 a Castellammare di Stabia, fu varata per la prima volta l’emblematica nave Amerigo Vespucci, conosciuta in tutto il mondo per la sua affascinante storia; oggi ricorre questo “anniversario speciale”: la Amerigo Vespucci, tuttora in servizio, viene normalmente utilizzata per l’addestramento degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno.

Ma quali sono i segreti di questo grande e possente veliero della Marina Militare? L’Amerigo Vespucci fu costruita nel 1925 per sostituire la vecchia e omonima nave-scuola della classe denominata Flavio Gioia, un incrociatore sia a motore sia a vela, che prossimo alla radiazione fu posto in disarmo nel 1928 e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito come nave-asilo, riservato quindi agli orfani dei marinai e ai bambini veneti senza genitori né casa; anche il porto di Napoli per esempio, può vantare di possedere una nave-asilo simile, la Nave Asilo Scuola Caracciolo, visitabile in parte grazie al Museo del Mare di Napoli.

La Vespucci fu progettata contemporaneamente alla sua “gemella” Cristoforo Colombo, negli anni ’30 da Francesco Rotundi, ingegnere e tenente colonnello del Genio Navale, nonché direttore dei cantieri navali presenti a Castellammare di Stabia: il lavoro ricalcò i progetti del veliero Monarca, ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie; la grande nave fu varata poi nel 22 febbraio 1931 nel porto di Castellammare di Stabia e partì completamente allestita, il giorno 2 luglio alla volta di Genova dove rimase ancorata per molto tempo, finché il 15 ottobre 1931 ricevette la bandiera di combattimento dalle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito. Il compito della bella Vespucci fu quello di affiancare il veliero Cristoforo Colombo nell’attività di addestramento dei marinai e venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola, facendo varie crociere addestrative nel Mediterraneo e nell’Atlantico; al termine della Seconda Guerra Mondiale, per l’effetto degli accordi internazionali, la nave Cristoforo Colombo dovette essere ceduta insieme ad altre unità, all’URSS come risarcimento dei danni di guerra.

In verità la Vespucci è stata dal 1946 al 1952 l’unica nave-scuola a vela della Marina Militare Italiana fino all’entrata in servizio di un brigantino di goletta chiamato Ebe, costruito nel 1921. Nel 1955 la Vespucci è stata affiancata da un altro veliero, acquistato dalla Francia e ribattezzato Palinuro; attualmente l’Amerigo Vespucci è la più anziana nave della Marina Militare ancora splendidamente in servizio. Come non riflettere quindi sul fatto saliente che ben 84 anni fa, nacque l’emozionante motto della nave Non chi comincia ma quel che persevera, ufficializzato solo nel 1978, e che rispecchia perfettamente lo spirito della Vespucci e che esprime la vocazione alla formazione e l’ubbidienza dei futuri ufficiali della Marina Militare.

La Vespucci è un veliero che orgoglioso, mantiene vive le sue antiche tradizioni: le vele sono ancora in tela olona, le cime sono di materiale vegetale e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite con il timone a mano; ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, con il fischietto e l’imbarco e lo sbarco di un ufficiale avviene con gli onori al barcarizzo: tutto questo suggerisce una predilezione nei confronti della disciplina e dell’ordine militare che offre, a chi la osserva, di fare un magico tuffo nel passato.


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