Sono trascorse ancora troppe poche ore dalla visita di Papa Francesco a Napoli, durante il primo giorno di primavera, ma purtroppo la città, nonostante le belle parole del Pontefice, è costretta a fare i conti con tutti quelli che delle parole di Bergoglio hanno colto solo una minima parte.
Papa Francesco, ha abbracciato Napoli, l’ha amata, sostenuta e invogliata a reagire, probabilmente Papa Francesco ha subito amato Napoli ed i napoletani e difficilmente dimenticherà la giornata trascorsa nel regno di Partenope. Una giornata intensa tra le realtà più difficili, da Scampia, al Carcere di Poggioreale, passando tra le strade del popolo, prima di congedarsi alla Rotonda Diaz, dove ancora una volta ha abbracciato tutti, ricordando l’importanza di reagire.
Ovviamente, anche se il Pontefice ha elogiato Napoli, definendola allegra e gioiosa a prescindere da tutto, c’è stato chi ha pensato bene di travisare e modificare anche le parole del Papa, catalizzando l’attenzione solo sul discorso corruzione e camorra, dimenticando forse che Bergoglio ha definito il crimine la conseguenza della mancanza di lavoro e di dignità in cui versa il Sud.
Tutta la misericordia e l’amore che professa il Pontefice, sono stati vani, e a dimostrarlo sono le dichiarazioni di Antonio Polito, direttore del Corriere del Mezzogiorno ed ex parlamentare del Pd, che ieri durante la diretta del TG1 per la visita del Papa a Napoli, si lascia andare ad una dichiarazione notevolmente degradante: “I Meridionali sono una piaga infetta che affossa tutto il paese”.
Non hanno bisogno di spiegazione queste parole, prontamente evidenziate sulla pagina Facebook “Unione Mediterranea”, che tiene ad appuntare alcune tematiche che forse Antonio Polito, campano di nascita ma non nel sangue, dimentica insieme a tutti quelli che la pensano come lui .
Forse parlare di dimenticanza è un eccesso di bontà verso queste persone che del Sud parlano ancora come se si rivolgessero ad un gruppo di immigrati clandestini provenienti da un paese sottosviluppato. Perché è così che i meridionali vengono visti, come infiltrati clandestinamente in un paese che dovrebbe essere anche loro, e invece no. L’Italia, chiude gli occhi sull’alleanza Nord-mafia, l’Italia chiude gli occhi quando Scampia si rialza allontanando solo con le proprie forze, la camorra e aprendosi al volontariato, chiude gli occhi l’Italia quando la disoccupazione che attanaglia maggiormente il Sud spinge al declino i popoli che troppo spesso sono condannati all’inciviltà (se così si può definire), solo perché stanno provando a sopravvivere con quel poco che hanno.
Attaccare il Sud è una bassezza degna di chi la storia la studia a modo suo, e non ha interesse per i fatti reali, peggio ancora poi è attaccare il Sud strumentalizzando le parole di Papa Francesco che a Napoli invece ha mostrato la sua fiducia e la sua speranza per i napoletani ed i meridionali tutti.
“Non lasciatevi rubare la speranza”. Impossibile. La speranza del Sud viene rubata e distrutta tutte le volte che per apparire si punta il dito conto un Sud troppo ingiustamente maltrattato, così solo perché va di moda, semplicemente perchè parlare male del Sud è un pass per il successo in questa piccola Italia distrutta dai preconcetti tipicamente razzisti.