Avete presente quella frase famosissima “d’amore non si muore”? Ecco, noi oggi potremmo dire, che certi amori, piccoli, acerbi, e non del tutto consolidati, sono pronti ad uccidere un amore molto più grande, quello per la nostra terra e la nostra cultura.
Non c’è nulla dell’amore in chi non sa trattare con rispetto il posto in cui vive. Fareste mai del male ad una persona che avete nel cuore cuore? Vi sentireste pronti a deturpare la bellezza di chi amate solo per rimarcare i vostri sentimenti? Presumibilmente la risposta è no, ma allora perché c’è ancora chi usa monumenti cittadini per dichiarare amori che con ogni probabilità finiranno dopo che la vernice spray sarà terminata?
Dove sono finiti quei baci romantici davanti a posti incantevoli, quelle dichiarazioni d’amore vicino al mare, quegli sguardi racchiusi in luoghi da favola, che il sentimento lo incidevano per sempre nel cuore? Tutti vogliono le storie come quelle che si vedono nei migliori film d’amore, ma nessuno si preoccupa dello scenario.
Una parte di napoletani, nonostante chi costantemente prova a remargli contro, combatte per riportare i monumenti e le bellezze cittadine agli antichi splendori, come i ragazzi di “Sii turista della tua città”, che già in diverse occasioni, armati di acqua, detersivo e buona volontà, hanno ripulito la Fontana di Monteoliveto e la Stazione Metro di Piazza Dante, ma c’è un altro lato di Napoli che non perdona ed è quello che imbratta la città senza ritegno.
Questo è quello che si vede anche alla Rotonda Diaz, dove il monumento equestre è ricoperto di “amorevoli” dichiarazioni d’amore che imbrattano la cultura.
Un comunicato inviato alla redazione di Vesuvio Live, insieme ad alcune foto, riporta le parole di Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli alla Radiazza: “Continua inesorabile la distruzione dei monumenti napoletani di cui stranamente la Soprintendenza non si accorge. Quello della Rotonda Diaz è ormai totalmente coperto da improbabili e sgrammaticate scritte d’amore. Non potremo mai giustificare e perdonare chi imbratta e deturpa la nostra città”.
Chi bisogna incolpare o comunque incitare, affinché certi episodi, possano essere fermati? Quando si è parlato della Fontana di Monteoliveto, è stato fatto presente che molto spesso, volanti della Polizia, pur essendo distanti poche centinaia di metri, non hanno fermato gli atti vandalici, e siamo certi che lo stesso discorso vale per la Rotonda Diaz, ma quale potrebbe essere la soluzione?
Una cosa è certa, i napoletani innamorati della propria città, tutti concordi, reputano inaccettabile la situazione di vandalismo e menefreghismo in cui si vive, e sperano in un cambio di rotta, prima che sia troppo tardi. Solo un’utopia? Probabilmente con un po’ di buon senso e attenzione, tutto è possibile!