Le protagoniste dell’ultimo servizio di Luca Abete per Striscia la Notizia sono alcune scuole statali campane in cui l’iscrizione degli alunni non può avvenire senza il pagamento di un contributo economico “volontario”.
Accanto alla domanda di iscrizione ai genitori viene dato un bollettino postale con una determinata cifra da dover pagare obbligatoriamente per evitare che il proprio figlio venga escluso dalle attività scolastiche o dai viaggi di istruzione. Un importo che cambia in base alla scuola scelta e che può arrivare addirittura ad 80 euro.
Ma in realtà di cosa si tratta? Nelle segreterie scolastiche si giustificano rispondendo che non è una tassa di iscrizione ma un semplice contributo economico. Allora perché bisogna pagarlo obbligatoriamente e non c’è la possibilità di scegliere quale cifra versare?
La risposta arriva: “In realtà è un contributo che chiediamo ai genitori perché il Comune non ci dà niente. Serve per migliorare i servizi scolastici e l’offerta che facciamo ai ragazzi”.
Insomma, si tratta di un contributo diventato indispensabile per tenere in vita le scuole che ormai vanno avanti con poco e che cercano miglioramenti tra le tasche delle famiglie.
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