Ormai la maggior parte delle fontane di Napoli, circa 400, versa in una situazione pietosa: molte sono completamente asciutte da anni, altre hanno subito i capricci e le offese del tempo e, quelle che hanno attraversato incolumi secoli ed eventi naturali, sono vittime dell’ignoranza e del vandalismo. La paradossale vicenda della fontana di Monteoliveto è un chiaro esempio di come questi tesori d’acqua vengano costantemente abbandonati, fra rifiuti e graffiti, dalle autorità competenti.
Infatti, la maggior parte degli interventi di restauro delle fontane sono stati portati avanti da associazioni e privati. Ne è un esempio la fontana del Carciofo, curata da lavori finanziati e gestiti dal Caffè Moreno.
Per portare all’attenzione della Pubblica Amministrazione la situazione pietosa appena descritta, il Presidente dell’Osservatorio Permanente della Città di Napoli – Sito Unesco, Elena Coccia, ha intrapreso una serrata campagna per riportare zampilli e scrosci d’acqua fra le strade cittadine. L’Osservatorio ha realizzato un video di denuncia e di sensibilizazione sulle fontane di Napoli, portandolo alla visione delle autorità competenti.
Fortunatamente le denunce sono state bene accolte dall’Amministrazione, che si è prontamente attivata per dare avvio a opere di pulizia e mantenimento. La “bonifica” oltre alle fontane, cercherà anche di pulire muri e portoni storici occupati da graffiti e scritte.