Nuove speranze nell’ambito della lotta contro il cancro arrivano proprio dalla nostro Sud. La ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, Stefania Meschini, molisana di origine, ha condotto uno studio riguardante le benefiche proprietà della pianta di prugnolo selvatico utili per contrastare e sconfiggere i tumori.
Le bacche della pianta vengono utilizzate, da secoli, per preparare un noto liquore, “il trignolino”. La ricerca effettuata dalla scienziata molisana, come si legge in un articolo de Il Mattino, ha dimostrato che l’estratto di tali bacche, unite ad una serie di amminoacidi, è in grado di uccidere quasi l’80% delle cellule tumorali, inibendone anche la proliferazione.
L’ISS ne ha constatato l’efficacia e la miscela Prunus-Can sarà presto disponibile come integratore per coadiuvare le terapie chemioterapiche.
Il 25 giugno, in occasione dell’Expo a Milano, si terrà un convegno sulle terapie oncologiche integrate ed in questa occasione, Stefania Meschini e l’azienda produttrice del composto, illustreranno dettagliatamente le molteplici proprietà antitumorali della pianta.
Franco Mastrodonato, presidente della Società italiana di medicina Biointegrata (Simeb), a tal proposito ha dichiarato «sarà ulteriormente testato dall’Iss nella formulazione di integratore e sarà disponibile, in vendita nelle farmacie su indicazione medica, da maggio-giugno. Ciò è reso possibile sulla base dei test che hanno confermato la non tossicità del composto e previa la registrazione già avvenuta del composto stesso presso il ministero della Salute – conclude – per motivi etici abbiamo ottenuto che il prezzo a confezione sia accessibile, intorno ai 20 euro».