Quanto gli amati e temuti vulcani di Napoli possono essere pericolosi? E’ possibile sfruttare la loro energia senza causare gravi danni? Ne hanno discusso oggi l’assessore alla Protezione Civile della Campania Edoardo Cosenza, il professor Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica ambientale presso l’Università Federico II di Napoli e Giuseppe Rolandi, ordinario di Vulcanologia presso l’Università Federico II di Napoli all’incontro promosso dalle Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno e da Cittadinanza attiva. A riferirlo è Il Corriere del Mezzogiorno.
L’attenzione si è concentrata, sopratutto, sui permessi vigenti sull’attività di ricerca di risorse geotermiche finalizzata alla sperimentazione di impianti industriali, prevedendo interventi pilota nei Campi Flegrei e Ischia. “Le Centrali geotermoelettriche funzionerebbero tramite l’estrazione dei fluidi caldi dal sottosuolo e la loro successiva reiniezione a forte pressione nel sottosuolo in quanto non possono essere dispersi nell’atmosfera per il loro contenuto dannoso per l’ambiente e la salute dei cittadini. – Spiega il geologo Franco Ortolani. Ma i rischi dell’operazione sono alti, continua il geologo:”…la reiniezione a forte pressione è notoriamente pericolosa in quanto si può innescare una sismicità che può risultare dannosa per i manufatti e la sicurezza dei cittadini e sicuramente può risultare “non piacevole” per i cittadini che abitano nelle zone e per le migliaia di turisti che le frequentano”. Per Ortolani la soluzione sarebbe informare preventivamente i cittadini delle aree interessate e rendere pubblici tutti i processi di tali operazioni in modo da non scatenare allarmismi inutili.
Uno studio dello “United States Geological Survay” conferma la tesi del geologo italiano e le sue preoccupazioni sull’aumento di attività sismica in relazione agli impianti geotermici:“In alcune aree (Oklahoma e sud del Texas) c’è un trend esponenziale di incremento di sismicità – si legge nello studio – che continua ancora oggi. In alcuni casi l’attività sismica è cresciuta contemporaneamente alle operazioni di pompaggio di acqua nel sottosuolo ed è diminuita o è finita con il cessare di queste operazioni.” Dati che preoccupano gli scienziati, ma che non sono ancora stati ufficializzati dalle corti americane che si occupano di tali questioni.
Oltre agli impianti geotermici, l’assessore alla Protezione Civile Edoardo Cosenza ha anche lasciato delle dichiarazioni sulle opere di prevenzione e salvaguardia da un’emergenza vulcanica:”Il monitoraggio è cruciale per avere una risposta a breve in caso di necessità. Poi c’è tutta la viabilità con i piani di emergenza – ha affermato – le esercitazioni e la sensibilizzazione verso cittadini. Stiamo lavorando su tutto adesso per esempio abbiamo finito di finanziare i piani di emergenza dei comuni della Campania in particolare delle zone rosse e dell’area dei campi flegrei. Soprattutto stiamo lavorando sulla viabilità sia in uscita da Pozzuoli dal porto con la nuova galleria che conduce direttamente alla Tangenziale, sia su tutta la viabilità intorno al Vesuvio dove siamo riusciti a concludere le tre corsie della autostrada e, entro la fine del 2015, ci sarà il nuovo svincolo 268 ad Angri”.