Antonio Scalzone, candidato alle regionali in Campania nei Popolari per l’Italia in lista con il governatore uscente Stefano Caldoro ed ex sindaco di Castel Volturno, è imputato per concorso esterno in associazione camorristica. A dare la notizia e a pubblicare le dichiarazioni del pentito Guida è stato Il Fatto Quotidiano che ha annunciato che il processo contro Scalzone è nato dopo un’inchiesta della Dda di Napoli sui legami tra il clan dei Casalesi e la politica locale.
L’uomo, insieme ad altri politici come Francesco Nuzzo, il quale è stato condannato per falso e abuso, avrebbe favorito la camorra casalese negli appalti e subappalti di Castel Volturno per ricevere voti e diventare così sindaco.
A confermare i legami tra Antonio Scalzone e la camorra fu proprio il pentito Luigi Guida: “Alfonso e Antonio Scalzone erano persone a disposizione del gruppo Bidognetti; io mi incontravo con Alfonso e gli riferivo quelle che erano le mie volontà, che poi lui trasmetteva al fratello sindaco. Con Alfonso e poi con il sindaco Antonio avevo discusso dei seguenti argomenti: l’aumento dell’appalto della nettezza urbana; l’apertura del parco in costruzione da parte di Giuliani. L’apertura della discarica Bortolotto, per la quale avevo parlato con …… e con Alfonso Scalzone: entrambi mi assicurarono che sarebbero intervenuti sulla discarica che poi fu effettivamente aperta dalla famiglia Orsi che mi mandavano circa 10 mila euro sui guadagni; il rilascio delle concessioni del centro commerciale al Tammaro Diana proprietario del Top Market per il quale parlai con Alfonso Scalzone, il quale si impegnò di fare intervenire il fratello sindaco per il rilascio di tutte le licenze senza incontrare inconvenienti: mi fu detto proprio da Alfonso Scalzone e Tammaro Diana che i permessi furono concessi e quindi si poteva cominciare a realizzare il centro commerciale, senza inconvenienti“.