Una discarica formatasi in piena emergenza rifiuti, quando in una sola notte 150 camion riversarono oltre 9 mila tonnellate di spazzatura nel piccolo sito di stoccaggio del “Cantariello”, per poi abbandonarlo a partire dal 2001. Siamo a Casoria, dove ieri, dopo 14 lunghi anni, sono iniziati i lavori di bonifica del territorio. Lavori che persisteranno per alcuni mesi, almeno 3 se va bene.
Il sindaco del comune di Casoria, Enzo Canfora, assistendo ai lavori commenta “Siamo in quella che per 15 anni è stata una bomba ecologica. La prima gara andò deserta perché era stato stanziato un milione di euro e non bastava…”.
Patrizia D’Anna, portavoce del comitato del quartiere Castagna, come si legge in un articolo di Repubblica, dichiara “Per anni siamo stati costretti a vivere tappati in casa per il puzzo, che si infilava anche tra le fessure di porte e finestre chiuse”. “E forse ci siamo anche ammalati” aggiunge un altro cittadino, padre di un ragazzo con il linfoma di Hodgkin.
Secondo i primi rilevamenti e le prime analisi effettuare sul territorio sembrerebbe che le tonnellate di rifiuti non abbiano intaccato la falda acquifera ed il territorio circostante.
“I livelli di analisi, come per esempio l’arsenico, sono simili a quelli che si trovano in tutta la piana, di natura vulcanica”, spiega Pietro Albano, direttore dei lavori di svuotamento della discarica, “I risultati non sono ancora ufficiali. Ma ho fatto una chiacchierata con il laboratorio di analisi e non avremo sorprese. Non ci sono rifiuti tossici pericolosi”, assicura.