Innovativa lezione di legalità a Scampia: la Costituzione in napoletano!
Giu 18, 2015 - Valentina Coppola
Ogni lingua è un patrimonio inestimabile di storia e cultura: attraverso il linguaggio prende forma ogni concetto, che viene a sua volta rafforzato nel momento in cui viene impresso su carta. Un esempio lampante è quello della Costituzione Italiana, che racchiude ogni principio fondamentale a cui attenersi e che andrebbe divulgata in ogni modo, soprattutto nelle scuole, dove inizia e si plasma progressivamente il percorso formativo e didattico di ogni singolo individuo.
Una gran bella novità arriva da Scampia, uno dei quartieri più difficili e martoriati della città di Napoli. Mariagrazia Cerrito, insegnante precaria presso l’Istituto “ITI G. Ferraris”, attraverso un metodo didattico del tutto innovativo, che non si esaurisce alla semplice spiegazione e memorizzazione da parte degli studenti, ha tradotto o meglio riadattato gli articoli della Costituzione Italiana in lingua napoletana. Il risultato è stato soddisfacente al massimo! Una lezione interattiva di legalità (argomento fondamentale, spesso trattato con superficialità) che sicuramente arricchisce molto più delle solite “lezioncine” a memoria, che lasciano ben poco agli studenti.
Il testo è stato stampato su magliette, indossate dai ragazzi stessi, grazie al contributo economico non solo degli insegnanti ma degli studenti e delle rispettive famiglie. Ecco parte dell’elenco, riportato da Repubblica.it:
Art.1 E’ o popolo ca cummann (Sovranita’ del popolo);
Art.2 Tenimm’ diritt ca nisciun ce po tucca’ e duver c’amma rispetta’ (Inviolabilita’ dei diritti)
Art.3 Simme tutt’ ugual’ annanz’ a legg” (Principio di uguaglianza)
Art.4 Tutt quant amma fatica’ pe ffa’ crescer a societa’ (Diritto al lavoro)
Art.5 L’ Italia e’ una sola e nun se po sparter ma ce stann region, province e cumun (Autonomie locali)
Art.6 Pur se parl n’ata lingua va ben o’ stess (Minoranze linguistiche)
Art.7 O’ Stat e a Chies s’anna fa ciascun e fatt lor (Principio di laicita’ dello Stato)
Art.8 Nisciun te rice nient se si cristian, buddist’, testimon e geov o evangelist (Liberta’ di culto)
Art.9 O’ patrimonio storico, o’ paesagg, a cultur e ricerc s’anna rispetta’ e tutela’ (Tutela del patrimonio storico, artistico e della ricerca)
Art.10 O’ stranier s’adda tutela’ se rint o’ paes suoje nun ten a liberta’ (Tutela dello straniero)
Art.11 A guerr’ nun se po ffa’ si n’at Stat vuo’ attacca’ (Ripudio alla guerra)
Art.12 O’ tricolor e’ verd, bianc e russ (La bandiera italiana)
Art.21 Putimm ricere chell ca pensamm (Libertà di manifestazione del pensiero)
Art.29 Marit e muglier stess diritt e duver (Uguaglianza dei coniugi)
Art.32 Pe ce curà nun pe forz s’addà pavà (Diritto alla salute)
Art.34 A scol nun s’adda pavà (Gratuità dell’istruzione)
Art.40 O’ scioper se po ffà (Diritto allo sciopero)
Art.48 O’vot è personal, ugual, liber e segret (Diritto al voto)
Insomma, una piccola rivoluzione nell’ambito della didattica che suscita non solo interesse e curiosità ma che induce alla riflessione, su uno dei temi più importanti ed alla base di tutto, la legalità, troppo spesso dimenticata.