È da tempo ormai che la situazione economica della Grecia cavalca la cresta dell’onda, tant’è che per tanto, all’ordine del giorno, in tutti i TG si ascoltavano notizie sulle condizioni del popolo. Rivolte, scene di una vera e propria rivoluzione hanno occupato le immagini delle nostre TV facendoci conoscere la realtà drammatica di un paese che, ai giorni nostri, ancora è costretto a “patire la povertà”. Finalmente però per la Grecia arriva una svolta, e tutte quelle famiglie in difficoltà possono gioire di una conquista che seppur nei limiti, proverà a rendere più dignitosa la loro vita.
Gli interventi umanitari, approvati dal governo di Alexis Tsipras, aiuteranno infatti 301.101 famiglie in difficoltà. La luce sarà gratis, verranno assicurati buoni pasto fino ad un massimo di 200 euro per beni di prima necessità e sussidi per gli affitti. Un cambiamento radicale che riuscirà a tutelare il popolo martoriato a lungo da una crisi che lo ha totalmente messo in ginocchio, un intervento che vede il governo dalla parte dei più deboli.
Purtroppo, nonostante l’intenzione di risollevare la crisi umanitaria in Grecia fosse uno dei principali punti del programma di Salonicco, non sono mancate le discussioni e i problemi prima di giungere ad una conclusione, infatti, va ricordato che quando a inizio Marzo fu approvato il programma umanitario, la Troika si oppose, sostenendo che non tutto era stato concordato con i creditori. Il programma in effetti ha un costo di circa 200 milioni, che se per le famiglie in difficoltà può apparire solo un piccolo sostegno, per i creditori rappresenta comunque un’ingente somma (ovvero un ottavo dei soldi che a fine Giugno saranno restituiti al Fondo Monetario Internazionale).
Battibecchi e scambi di battute tra i potenti che troppe volte perdono di vista la realtà dei fatti, a pagarne le conseguenze ci sono degli essere umani, e così se da una parte Donald Tusk, presidente polacco del consiglio d’Europa dichiara il “Game Over per Atene”, dall’altra c’è Alexis Tsipras che con fermezza difende il suo popolo: “Una storia come la nostra non è un gioco. Stiamo parlando di 1,5 milioni di persone senza lavoro, tre milioni di poveri e migliaia di famiglie senza reddito che campano solo con la pensione del nonno”.
Beghe e incomprensioni sul filo del rasoio, ma una certezza allontana le preoccupazioni, tante famiglie in difficoltà in Grecia, potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo, anche se solo in modo marginale.