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Morto per sventare una rapina, Saviano: “Se il rapinatore fosse stato lui…”

Napoli – È accaduto a Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, dove due criminali sono entrati in un supermercato per compiere una rapina. Lì si trovava Anatoly Karol, un uomo di nazionalità ucraina che ha tentato di sventarla, ma i malviventi gli hanno prima sparato due colpi di pistola e poi lo hanno finito, probabilmente con un coltello. Anatoly aveva appena pagato il conto, e prima di lottare con i rapinatori aveva portato la piccola fuori affinché fosse al sicuro. Dopo averlo ammazzato i due uomini sono scappati, mentre per Anatoly, onesto operaio edile, non c’è stato nulla da fare nonostante i soccorsi.

La vicenda è stata messa in risalto anche da Pino Aprile, che ha scritto:

…”mentre il Mattino di Napoli da cui abbiamo attinto la notizia, dà il giusto rilievo al fatto, Repubblica.it dedica a questo episodio un articolo di taglio basso quasi invisibile, mentre dedica titoloni per un episodio accaduto a Catania dove un profugo è sospettato di aver ucciso una coppia di anziani per rapina. No comment”.

Dello stesso tono il commento di Roberto Saviano, che dice:

Non ha fatto notizia. A parte qualche veloce lancio ai Tg o qualche riga sui giornali, nessun commento importante […] Anatoly era ucraino. Se fosse stato il contrario, se l’ucraino fosse stato il rapinatore, oggi su questo caso avremmo avuto molta più attenzione, raccolte di firme, cortei.

Sia Pino Aprile che Roberto Saviano, come si vede, sono concordi nell’affermare una differenza di trattamento mediatico a seconda se una persona sia italiana o straniera. Anatoly è morto, eroicamente, ma quasi nessuno ne parla, mentre basta che un fatto sia commesso da uno straniero e i giornali, i programmi televisivi si riempiono di commenti e interventi di “personalità” pronte a cavalcare la notizia, per il proprio tornaconto, si intende.

Se, da un lato, è ovvio che una parte della politica sfrutti l’onda razzista italiana, contagiando anche chi non lo era, producendo capri espiatori e nascondendo scheletri nell’armadio, dall’altro è ancora una volta da denunciare come i media assecondino il vento della politica, rinunciando al ruolo di informare con la massima obiettività possibile solo per vendere copie, per ottenere letture.