Napoli – È il racconto di un episodio che dovrebbe costituire la normalità, quello della restituzione di oggetti ritrovati di grande valore, come possono essere prodotti di elettronica o portafogli con grosse somme di denaro. Episodi che non si dovrebbero neanche raccontare, e invece è giusto farlo, specialmente se accadono a Napoli, città dipinta spesso come una selva, una zona franca dove la legalità è l’eccezione e non la regola, dove quasi sempre si lascia che la goccia di vino sporchi l’intera brocca d’acqua. Molti sono i racconti simili, questo è solo uno dei tanti.
Così vi riportiamo quanto accaduto a Fabrizio E., musicista napoletano che così scrive su Facebook:
Stamattina arriviamo in aeroporto e io dimentico sul bus uno zaino con un computer, un ipad e una scheda audio. Me ne accorgo mentre stiamo salendo verso le partenze, panico, corro giù ma il bus è già ripartito, panico. Mi rivolgo al conducente dell’altro bus appena arrivato il quale, prima ancora che spieghi che è successo, mi dice: “Uno zaino marrone?” e poi aggiunge: “Salite, andiamo a riprenderlo!”. Nel frattempo si rivolge al suo collega: “chiamalo subito,digli di fermarsi alla rotonda”. E insomma, ho recuperato il mio zaino e mi hanno anche riportato alle partenze. La mia Napoli è anche questo.