Ciro Esposito, ha parlato De Santis: “Ecco che è successo quel giorno”


Importanti novità sull’omicidio di Ciro Esposito, la cui morte è sopraggiunta dopo il colpo di pistola ricevuto il 3 maggio 2014 prima della partita Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia. Questa mattina, nell’aula di Tribunale dove si sta svolgendo il processo contro l’ultras romanista Daniele De Santis, conosciuto come “Gastone”, si sono ascoltate le importanti dichiarazioni dell’imputato.

“Ho esploso io i colpi di pistola, ma quell’arma non l’ho portata io, ce l’aveva un tifoso del Napoli, non però appartenente al gruppo di cui faceva parte Esposito. Ricordo di avere cercato di chiudere il cancello del Ciak Club, ma di non esserci riuscito e di essere stato aggredito da un gruppo di napoletani che mi hanno ferito ad una gamba”.

De Santis quindi confessa di aver sparato, negando di essere il proprietario della pistola: circostanza, questa, che potrebbe escludere l’accusa di volontarietà o premeditazione. Il suo racconto, infatti, continua così:

“Nel corso della colluttazione sono stato colpito alla testa dal calcio della pistola che però sono riuscito a strappare dalle mani di chi la possedeva; ricordo che era una persona dal fisico corpulento ed ho esploso dei colpi, ma non ricordo neanche quanti. Non mi sono reso neanche conto che c’era una persona a terra”.

Angelo Pisani, uno degli avvocati della famiglia Esposito, ha sottolineato la contraddittorietà della versione di Daniele De Santis, la quale sarebbe l’ulteriore prova della sua colpevolezza. Il 19 aprile avrà luogo la requisitoria del Pubblico Ministero e sapremo quale sarà la condanna chiesta per l’omicidio di Ciro Esposito. Pisani ha affermato di sperare che venga chiesto l’ergastolo, il massimo della pena.


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