Nodi ed intrecci nella vicenda del Parco Verde di Caivano, in cui la piccola Fortuna ha perso la vita, precipitando dal fabbricato dell’isolato 3. Testimonianze contrastanti e nuovi particolari si fanno largo in una storia macabra e al contempo misteriosa, come mostra il video de Il Mattino, che vede protagoniste le parole di Antonietta Caputo, sorella del presunto carnefice di Fortuna, Raimondo, chiamato dai familiari ed amici confidenzialmente Titò.
La donna espone, dinnanzi la giornalista del quotidiano, la sua versione dei fatti sulla morte di Antonio, 3 anni, figlio di Marianna Fabozzi (compagna di Caputo), morto un anno primo di Fortuna perché precipitato dalla finestra della propria abitazione. Ebbene, Antonietta afferma che il piccolo era con la madre in prossimità della finestra, quando è accaduta la tragedia. I due osservavano assieme un elicottero, secondo il racconto della donna, poi la corsa della donna in cucina con urla e pianti. La versione di Marianna e di sua madre, invece, Angela Angelino, anch’essa presente quel giorno in casa, appaiono totalmente differenti: le due infatti continuano ad ammettere che il bambino era solo in camera, mentre loro erano in un’altra stanza.
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Antonietta, testimone oculare, è così smentita da un’altra testimone oculare, Angela: storie diverse, pertanto, ma con il medesimo finale, raccapricciante e triste. Antonio non c’è più e la sua innocenza è sballottata qui e lì nelle trame di racconti ambigui.
Sul delitto di Fortuna la sorella di chi è accusato di essere l’assassino si astiene dai commenti, poiché dichiara di non saperne nulla, limitandosi a dire che non ammette crimini sui bambini di questo genere e sarebbe meglio se al fratello “‘o acceressene” (lo uccidessero).
Dal canto suo, invece, Angela Angelino, appare più convinta. La donna non crede nella colpevolezza dell’uomo, il quale quel giorno era in giardino con la figlia più piccola, dice. Crede, al contrario, che all’interno della casa famiglia, le piccole figlie di Marianna siano state plagiate e dicano “cose strane”, suggerite dagli operatori.
Il palazzo degli orrori acquisisce un’ulteriore faccia, quella enigmatica, per la quale racconti, opinioni e storie diverse tessono la coperta che cela la verità, a quanto pare. L’unica certezza è che due bambini hanno perso la vita, in un modo inaudito e violento: e questo è vergognosamente sepolto dall’omertoso comportamento di gente priva di coscienza.