Continua la vicenda di Antonio di Stazio, il vigilante napoletano della Securpol scomparso a Lucca con il furgone portavalori e con 4 milioni di euro in oro . Nonostante l’uomo sia stato arrestato il tesoro trafugato risulta ancora irrintracciabile e gli agenti ed i giudici non sono ancora riusciti a carpire informazioni rilevanti dal Di Stazio. Il mese scorso, il vigilante è stato posto in custodia in carcere perché c’era il rischio che potesse nuovamente fuggire, ma in questi giorni dovrebbe arrivare la decisione del riesame sul concedergli o meno i domiciliari.
Intanto non hanno tardato i provvedimenti della Securpol, sia nei confronti del sospetto che del collega che stava lavorando con lui la notte dell’11 luglio. Antonio di Stazio è stato licenziato in tronco e stessa sorte è toccata anche al collega per alcune irregolarità nei suoi comportamenti. Al momento, anche sul secondo pilota del blindato, infatti, pende l’interesse delle forze dell’ordine: alcune sue disattenzioni, infatti, avrebbero colposamente favorito la fuga di Di Stazio, come una pausa caffè di troppo e l’aver lasciato il furgone incustodito.
Anna Miele, legale del secondo vigilante, ha già annunciato un ricorso presso il giudice del lavoro contro il provvedimento disciplinare adottato dalla Securpol nei riguardi del suo assistito.