Un aumento del 14 per cento a partire da ottobre prossimo, lo annuncia Repubblica.it nella sezione cronache di Napoli. Riportiamo qui di seguito la notizia che ha suscitato interesse proprio questa mattina.
La giunta de Magistris ha approvato le nuove tariffe. Saranno penalizzate le famiglie più numerose. Stangata su alcuni esercizi commerciali: fruttivendoli, ristoranti, alimentari. E rincari addirittura oltre il 150 per cento rispetto al 2012 per le pescherie.
Occhio alle tasche!!! – Una famiglia di 4 persone che vive in una casa di 80 metri quadri pagherà quasi 62 euro in più di spazzatura: da 423 euro l’anno a 484,95 euro. Mentre una coppia che abita in 70 metri quadrati subirà un lieve rialzo del 2 per cento: non più 370 euro l’anno, ma 378 euro. Difatti la tariffa, nella parte variabile, scala da 188 euro l’anno per una famiglia a due a 369 euro per un nucleo formato da più di 6 persone.
È la nuova filosofia della Tares, il tributo comunale sui rifiuti introdotto dalla legge 214 del 2011 che ha mandato in soffitta la Tarsu: più rifiuti produci, più paghi. Vale per le utenze domestiche, rispetto alle quali le tariffe si basano su due fattori: la grandezza della casa in metri quadrati e il numero di componenti del nucleo familiare. Stesso discorso per gli esercizi commerciali, dove al costo moltiplicato per la superficie del negozio si applica un coefficiente legato alla massa di rifiuti che quell’attività economica produce.
“Pensiamo ad agevolazioni per le fasce deboli – dichiara l’assessore al Bilancio Salvatore Palma – abbiamo agito al minimo sulla parte variabile della tariffa di competenza del Comune. Credo sia positiva la maggiore classificazione studiata per le attività commerciali rispetto alla ripartizione lineare dei costi, basata solo sulla superficie, che era in vigore con la Tarsu”.
E d’intesa con l’assessore all’Ambiente Tommaso Sodano, Palma vuole applicare due abbattimenti della Tares: il 20 per cento in meno per tutti coloro che faranno la differenziata. Dai privati ai negozianti. E per gli esercizi commerciali più penalizzati dal nuovo tributo una diminuzione del 20 per cento della superficie su cui si calcola la tariffa. Tradotto: Tares pagata per l’80 per cento dei metri quadrati del negozio e non per il 100 per cento.