Questa mattina si è svolta la prima udienza per il caso del poliziotto Oscar Vesevo. L’agente è accusato di aver rubato una pen drive del boss Michele Zagaria, che contiene tutti i segreti del clan.
La denuncia scattò nell’ormai lontano 2011. Il 7 dicembre di quell’anno infatti fu arrestato il boss dei casalesi dopo una ricerca che perdurava da ben 6 anni. Durante l’arresto di Michele Zagaria è scomparsa una pen drive incastonata in un ciondolo di Swarovski a forma di cuore, che conteneva tutti i segreti del clan. Le indagini hanno portato alla luce quindi la figura di Vesevo come possibile autore dell’accaduto e quindi accusato di corruzione e peculato, con aggravante mafiosa.
La pennetta però non è rimasta nelle mani del poliziotto che comunque ha sempre continuato ad esercitare la sua professione nonostante le accuse. I segreti dei casalesi infatti erano custoditi dall’imprenditore Orlando Fontana. Le accuse a suo carico sono però cadute perché la polizia non è riuscita a dimostrare l’acquisto della pennetta. Un acquisto che si aggirerebbe intorno alla cifra di 50 mila euro.