Una notizia che da tempo in molti aspettavano. Il consiglio regionale dice sì al condono nella zona rossa del Vesuvio, attraverso l’accordo tra Pd e Forza Italia in Regione. Via libera a 30 mila domande di sanatoria, sospese fino ad oggi nei comuni vesuviani.
Il condono nella zona rossa del Vesuvio, con un divieto di edificare, è stato approvato attraverso un emendamento di una legge. Il sopraindicato regolamento è nominato “misure per la riduzione dell’incidenza della plastica sull’ambiente”. Ma i Cinque stelle sembrano contrari all’accordo preso tra Pd e Forza Italia: “Norma zeppa di illegittimità incostituzionali”, dichiarano, come riporta La Repubblica.
L’emendamento porta la firma di molti: del capogruppo Pd Mario Casillo, del consigliere dem Gennaro Oliviero. Ed ancora, di Carmine Mocerino, consigliere del gruppo “Caldoro presidente”, di Carmine Mocerino ed infine di Luciano Passariello, consigliere di Fratelli d’Italia.
Solo tre righe per modificare alcuni punti tecnici della legge 2003, tra questi il divieto di edificazione nella zona rossa del Vesuvio, come riportato prima. Ma, i due condoni stabiliti dallo stato riportano “il divieto non si applica agli edifici residenziali per i quali risultino pendenti procedimenti per il rilascio di permesso di costruire in sanatoria ai sensi delle leggi del 1985 e del 1994”. Infatti, la Regione nel 2003 vietava nuove costruzioni nel Comuni della zona rossa, ma per il massimo tribunale amministrativo tutti gli immobili abusivi ai sensi della legge in vigore nel 2003 non potevano accedere alla sanatoria. Il risultato: le pratiche furono sospese con sollecitudine per demolire il tutto.
Attraverso l’emendamento di ieri, il Consiglio regionale sblocca fino alle 40 mila richieste di sanatoria, anche se tante mirano agli stessi alloggi. I tempi per l’esame di sanatoria saranno lunghi, fino al 31 dicembre 2020. “I cittadini della zona rossa del Vesuvio riacquistano un loro diritto. – dichiara Casillo (Pd) – Non si tratta di dare il via libera a nessuna nuova volumetria, ma una risposta certa alla richiesta di condono. Ci sono cittadini che pur avendo pagato, fino ad ora non hanno mai visto esaminate le proprie pratiche”.
Come abbiamo detto prima, il M5s non ci sta e attacca: “I Comuni incontreranno la puntuale opposizione della soprintendenza. La sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che non è possibile condonare immobili, anche se antecedenti all’apposizione del vincolo, che siano in contrasto col vincolo di inedificabilità assoluta per la zona rossa. Alla base, c’è un interesse superiore da tutelare: la pubblica incolumità”, ha dichiarato il consigliere regionale del M5S Vincenzo Viglione.