Coronavirus: primi due casi in Italia. Una coppia di cinesi nel nostro Paese da 8 giorni
Gen 31, 2020 - Chiara Di Tommaso
L’Italia registra i primi due casi di Coronavirus. Dopo tanti falsi allarmi, alcuni anche nella città di Napoli, il premier Giuseppe Conte ieri sera annuncia la positività di due turisti cinesi nel nostro Paese.
Una conferenza stampa avvenuta a Palazzo Chigi nella quale Conte ha reso pubblica la notizia appena datagli dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Volevo avvisare tutti che come in altri Paesi Europei abbiamo in Italia due casi accertati. Sono due turisti cinesi venuti a gennaio in Italia. Non ci siamo fatti trovare impreparati. Il ministro Speranza ha chiuso il traffico aereo da e per la Cina. Il primo Paese dell’Unione Europa ad adottare questa misura. Stamattina ci sarà un Consiglio del Ministri dove verranno prese ulteriori misure in accordo con la Protezione Civile. Nessun panico o allarma sociale”.
Sono dieci i casi accertati in Europa, oltre duecento i morti nel mondo. Positiva ai test è stata trovata una coppia di turisti cinesi, marito e moglie di 66 e 67 anni, ora ricoverata a Roma all’Ospedale Spallanzani. Erano atterrati a Milano il 23 gennaio e avevano fatto alcune tappe intermedie raggiungendo la capitale con un autobus insieme ad altre 50 persone cinesi. Il bus è stato sequestrato e chi era sul mezzo è stato portato, in via precauzionale, al centro nazionale delle malattie infettive dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani.
I due cinesi affetti da coronavirus provengono dalla provincia di Wuhan ed erano arrivati in Italia lo scorso 23 gennaio all’aeroporto di Milano Malpensa. Insieme a una comitiva, avevano prenotato con lo stesso tour operator un giro nelle diverse città del nostro Paese. Tra le mete visitate anche Parma e oggi il gruppo era diretto a Cassino. Nel frattempo la coppia soggiornava in un Hotel di Roma in Via Cavour. La stanza è stata sigillata.
In conferenza stampa è intervenuto anche Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto Spallanzani di Roma:
“L’Asr ha messo in atto il programma per identificare possibili contatti, le persone verranno tracciate ma al momento non sembra che ci siano rischi per la popolazione. L’autorità sanitaria regionale sta tracciando tutti i contatti, i movimenti di queste persone, per puro principio di precauzione. Il ministero insieme alla regione faranno una sorta di bollettino sanitario”.