Francesca Colavita è stata, insieme alle sue colleghe, la prima in Europa a isolare la sequenza del coronavirus 2019-nCoV. Un esempio di eccellenza nel campo della ricerca da esportare nel mondo.
Un team, quello dello Spallanzani di Roma, composto tutto da meridionali con la direttrice, la virologa Maria Rosaria Capobianchi, originaria di Procida, Francesca Colavita, ricercatrice precaria molisana e da Concetta Castilletti, siciliana. A far discutere, giorni dopo la scoperta, era stata appunto Francesca Colavita che a differenza delle sue colleghe non era assunta bensì precaria. La giovane ricercatrice aveva un contratto di collaborazione e da 4 anni lavorava nel laboratorio di Virologia dell’istituto nazionale.
A poco meno di un mese dalla scoperta arriva ora una buona notizia per lei. La ricercatrice di Campobasso è stata premiata con un contratto. L’Istituto nazionale per le malattie infettive ha infatti chiesto all’Azienda sanitaria regionale del Molise, ottenendo il nulla osta, di poter attingere alla graduatoria dei vincitori e idonei al concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di un posto di dirigente Biologo della disciplina di Microbiologia e Virologia. In questa classifica la giovane ricercatrice era al 17esimo posto.
La Colavita è stata assunta dall’Istituto Spallanzani con questa motivazione:
“In considerazione della vocazione per la ricerca piuttosto che per l’assistenza. Nonché per la lodevole attività professionale che ha assicurato nell’ambito dell’emergenza sanitaria attuale di rilevanza nazionale e internazionale“.
Intanto l’Ospedale Spallanzani fa sapere di aver dimesso i 20 turisti cinesi ricoverati sotto osservazione. Sono tutti in buone condizioni di salute.