Aversa, “Se non ti vendi ti uccidiamo”: donna costretta a prostituirsi. Due gli arresti
Feb 19, 2020 - Chiara Di Tommaso
“Se non ti vendi ti uccidiamo”. Con queste minacce due uomini, entrambi italiani, hanno tenuto sotto scacco una donna costringendola a prostituirsi. Una storia triste che è venuta alla luce solo dopo la denuncia della donna, mamma di una bambina, ormai esausta di prostituirsi in un appartamento di Aversa.
Ma non era l’unica vittima. I due uomini arrestati, di 38 e 27 anni e originari di Orta di Atella (in Provincia di Caserta), sono infatti stati sottoposti ai domiciliari con le accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione ai danni di più donne. Oltre a tentata induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di una donna. In entrambi i casi c’è l’aggravante di avere usato minacce e violenza.
LA STORIA – La donna di Aversa costretta a prostituirsi ufficialmente lavorava come estetista, con tanto di partita Iva. In realtà riceveva in un appartamento i clienti. Gli inquirenti hanno messo sotto la lente d’ingrandimento gli anni che vanno dal 2016 a novembre 2018. In questo periodo i due uomini avrebbero spinto la donna a fare massaggi sessuali, a partecipare a orge e a incontri con scambisti. Alla donna erano stati comprati anche abiti e biancheria intima, utilizzati per scattare foto da mettere in rete per adescare i clienti. Ai due uomini, che fissavano gli appuntamenti online, andava anche la maggior parte dei profitti. Alla vittima infatti restava una quota compresa tra il 30% e il 50%. Meno della metà.
A novembre la decisione della donna di ribellarsi e di cambiare ‘mestiere’. A quel rifiuto però, sarebbe stata picchiata dai due e costretta lo stesso a prostituirsi. Madre di una bambina minorenne, i due uomini l’hanno minacciata giurando di lasciarla senza un soldo. Dopo questo ennesimo ricatto, la donna si è rifiutata di prostituirsi ma i due aguzzini l’hanno contattata telefonicamente e spinta a riiniziare a prostituirsi, minacciandola di morte. Poi la denuncia e l’arresto con l’ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord eseguita dalla polizia su delega della Procura.