Cronaca

Mangiare al ristorante: il 69% dei campani non andrà per paura del contagio

Il 18 Maggio 2020 ci sarà anche la riapertura dei ristoranti, un nuovo passo in avanti verso quella che era la nostra normalità. Ma siamo ristoranti e clienti sono davvero pronti a questa nuova fase? TheFork, principale applicazione per la prenotazione online dei ristoranti a livello globale, ha indagato le attese di utenti e imprenditori del settore rispetto alla ripresa del servizio in sala.

In Italia, lo studio divide gli utenti tra chi desidera uscire e chi ha preoccupazioni legate al contagio. A livello nazione, il 36% prevede di recarsi al ristorante riprendendo più o meno le vecchie abitudini, mentre il 57% pensa di ridurre o addirittura annullare le occasioni di uscire fuori casa.

La ricerca mostra alcune differenze a livello regionale: sud e isole sono più timorose di uscire infatti, in Campania il 69% dichiara che andrà poco o niente al ristorante, al contrario centro e nord manifestano più desiderio di uscire, in particolare Emilia Romagna, Lazio e Lombardia (il 36-38% andrà fuori come prima).

Bisogna individuare inoltre i fattori che incideranno sulla scelta infatti, se il 43% degli intervistati ha come freno la paura del contagio, il 27% teme che le disposizioni di sicurezza rendano meno godibile l’esperienza ristorativa.

Ad incentivare sono i servizi digitali come TheFork usati dai ristoratori come mezzo di comunicazione online delle misure di prevenzione infatti, il 57% degli utenti lo trova rassicurante. La possibilità di prenotare tavoli all’aperto, recensioni dedicate alle norme anti-COVID, la digitalizzazione di alcune operazioni per minimizzare il contatto umano, ad esempio ordire e pagare tramite un app.

Lo studio dimostra che entro 3 mesi dalla riapertura 86% tornerà a ristorante, mentre il 45% degli intervistati presterà più attenzione al conto in quanto questa emergenza sanitaria ha inciso sulla disponibilità economica.

Il 67% dei ristoratori intende riaprire nel rispetto delle norme di sicurezza. Il 21% considera di aumentare le ore di attività per consentire una maggiore turnazione dei tavoli. Il 55% degli esercenti punta a mantenere stabili i prezzi ovviamente, pensando a meccanismi incentivanti: piatti più economici, i menù degustazione con prezzi ridotti, bibite e dessert in omaggio.