Gli agenti della Guardia di Finanza hanno rinvenuto oltre 6.000 mascherine protettive non a norma. Insieme ad alcune confezioni di gel disinfettante, si trovavano all’interno di un deposito di Gragnano e presso un importatore di Poggiomarino.
Le mascherine del tipo FFP2 e FFP3 venivano fabbricate senza alcuna autorizzazione sanitaria e con una marcatura CE fasulla. Inoltre, presentavano false indicazioni e false attestazioni di conformità.
Denunciato per contraffazione e frode in commercio il titolare della società che aveva provveduto ad importarle. Episodio non nuovo, ricordiamo il sequestro avvenuto a Casoria avvenuto pochi giorni dopo l’inizio dell’emergenza.
Giocare così con la salute delle persone non va affatto bene, la mascherina è e deve essere uno strumento che deve proteggere noi stessi e gli altri. Pensare di poter produrre una mascherina non a norma oltre che da persone poco intelligenti, è da persone estremamente irresponsabili.
Bisogna fare molta attenzione a quello che compriamo: il rischio di ammalarsi c’è ancora e nulla deve essere sottovalutato.