Continua il processo per l’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice, ormai conosciuto come la tragedia di Cardito. Oggi, nell’aula 114 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, è il giorno degli imputati. A rispondere alle domande del pm Fabio Sozio (che da gennaio sostituisce il pm Paola Izzo) è Tony Essobdi Badre, accusato di aver ucciso a bastonate Giuseppe il giorno 27 gennaio 2019.
“Mi sono messo nel letto per rilassarmi un po’”, ha dichiarato Tony Essobdi. “Verso le 8 e qualcosa sentii che saltavano sul letto… mi è venuto un raptus di follia, mi si è spento il cervello, e li picchiai… ma non ho mai voluto ammazzarli“.
Il motivo del gesto, quindi, sarebbe stato il fatto che i bambini, giocando, avevano rotto il letto. “Fu un raptus di 5 minuti… mi è venuto in cameretta dopo aver visto la struttura del letto rotta… è come se in quel momento mi si fosse spento il cervello…“.
Sono stati numerosi, inoltre, i momenti in cui Tony Essobdi ha risposto “non ricordo” alle domande riguardanti il suo “raptus” e anche il giorno precedente la tragedia, nel quale l’uomo avrebbe picchiato il piccolo Giuseppe. L’uomo è infatti accusato anche di maltrattamenti nei confronti di Giuseppe Dorice e delle sue sorelle.
Dal materiale audiovisivo rinvenuto nel suo cellulare, sembra che Tony fosse solito picchiare i bambini e poi scattare loro delle foto oppure fare dei video, nei quali sono evidenti i segni delle percosse. In un filmato il patrigno dice persino a Giuseppe “Comm’è bellillo ‘o ricchione”, mentre in un altro si vede il bambino paralizzato, immobile con un giocattolo nelle mani, terrorizzato mentre Tony lo sta sgridando
Fonte:
Il Mattino