I mesi del lockdown a causa del covid-19 hanno influito negativamente sugli italiani. C’è chi ha perso il lavoro e ha visto le sue entrate diminuire ma soprattutto c’è chi ha sofferto maggiormente da un punto di vista psicologico. Si tratta di pazienti che già precedentemente alla chiusura forzata in casa soffrivano di problemi psichici.
Da Napoli è quindi partito il primo studio internazionale volto a comprendere le conseguenze del lockdown sulla condizione dei malati psichici. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli si è occupata della ricerca che ha visto coinvolti 205 pazienti con patologie psichiatriche severe (oltre che in 51 caregiver e in 205 soggetti di controllo). I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Psychological Medicine, con primo autore Felice Iasevoli, professore di Psichiatria dell’Università Federico II di Napoli.
Nello studio, come si legge sul sito dell’Università:
“E’ stato messo in evidenza come le persone affette da disturbi mentali manifestino un disagio correlato alla pandemia molto più grave rispetto alla popolazione generale, presentando livelli più elevati di stress percepito, di ansia generalizzata e di sintomi depressivi rispetto alla popolazione generale, con un rischio notevolmente maggiore di sviluppare una sintomatologia ansiosa e depressiva di grado severo. La concomitante presenza di altre patologie mediche e di insicurezza economica contribuiscono a generare un maggiore stato di tensione e di sofferenza anche in questa tipologia di pazienti”.
Durante l’emergenza il Servizio di Psichiatria e Psicologia diretto da Andrea de Bartolomeis ha continuato a funzionare seppur a distanza. E’ stato infatti attivato un Ambulatorio Virtuale di Psichiatria e Psicologia, attraverso il quale il personale strutturato, con il coinvolgimento degli specializzandi in Psichiatria della Federico II, è riuscito a garantire sostegno ai malati psichici. Ma il lockdown ha influito un po’ su tutti creando anche disturbi nel sonno e incertezza sul futuro.