Che il Covid sia un nemico da affrontare, una malattia che si proietta come un ombra sulla nostra società e che ha radicalmente cambiato le nostre vite è innegabile. Il virus, come sappiamo è letale per le persone che hanno già complicazioni, in maniera più specifica nelle persone che riscontrano già problematiche respiratorie, come la signora Anna malata di SLA.
Immaginate quindi cosa può aver significato una malattia del genere per una persona come l’anziana signora, 75enne di Minervino Murge. La notizia, riportata dall’Avvenire, racconta la storia di questa anziana signora che è riuscita a superare il Covid nonostante la sua grave patologia.
L’anziana signora, che combatte contro la sclerosi laterale amniotrofica da dieci anni, è stata ricoverata nel 2019 all’Hospice Karol Wojtyla. Qui la SLA costringeva l’anziana signora a farsi capire solo con lo sguardo o qualche piccolo movimento di mano.
Anna vive grazie alla respirazione ventilata e ormai la sua è una malattia in stato terminale. Il 28 Ottobre poi le preoccupazioni per la signora Anna si fanno più intense. La donna viene trasferita all’ospedale Covid di Bisceglie, in Puglia. Ormai per Anna si innesca una lotta fra la vita e la morte.
Dieci giorni fa, però, è arrivata la notizia della sua negativizzazione al Covid. La signora Anna è stata quindi dimessa dall’ospedale Covid lo scorso 20 novembre, riuscendo a sconfiggere questo nemico, nonostante la sua malattia e stupendo tutti, fra medici, amici e parenti.
Anna è riuscita a superare un male, una malattia per lei mortale come il Covid. Regalando a tutti noi uno ”schiaffo morale” e dimostrando che gli anziani, le persone con patologie come la sua, devono comunque godere delle giuste cure, senza che venga data la precedenza a ”chi può combattere il Covid.”
Non si sa se è stato un miracolo, o se il merito ce l’abbia la forza d’animo di Anna. Ma come afferma Michelangelo Armenise di Auxilium, la cooperativa che gestisce la struttura: ”Può esserci tanta vita nell’ultimo tratto di strada dell’esistenza e il nostro compito è curare, anche di fronte a una malattia inguaribile.”
L’Hospice ha poi ottenuto per la signora Anna un comunicatore oculare collegato con Internet, che ha rappresentato una nuova sfida per la paziente. Anna ha dovuto imparare ad utilizzare il touch screen, e a inviare messaggi Whatsapp per comunicare con i parenti e gli amici.
La signora Anna adesso è stabile, dovrà ancora combattere con la SLA, ma ”è una donna determinata, un carattere forte, capace di tenere in pugno un reparto ospedaliero, ma ha anche una grande fede, un dono che gli permette di affrontare la malattia con serenità”, racconta Claudia Ada Dipaola, psicologa dell’Hospice.