Una quarantaquattrenne di Castellammare di Stabia aveva deciso di sottoporsi ad un’ operazione di riduzione dello stomaco, detta Sleev, pratica innovativa, di recente attuazione. Nonostante fosse conscia del pericolo che lei affrontava, sottoponendosi ad un’ operazione che, anche se adoperata in tutto il mondo, e riconosciuta dalla medicina ufficiale, non è di certo un intervento di routine, la donna non aveva altra scelta, trattandosi oramai di un’obesità patologica.
Per rimuovere i suoi 130 chili in eccesso aveva deciso di recarsi ad una clinica privata del Vomero, Villa Bianca. L’operazione è assai indicata per l’obesità patologica, perché la porzione di stomaco che viene asportata produce uno degli ormoni responsabili del senso della fame. Secondo quanto riferito dal direttore sanitario della clinica, Emilio Montemarano, «la grave emorragia è stata causata dalla rottura accidentale di un grosso vaso arterioso. La lesione di cinque millimetri ha infatti causato un sanguinamento copioso e una sindrome multiorgano».
La lesione è stata causata da un particolare strumento chirurgico, il trocar, con il quale il chirurgo avrebbe dovuto portare a termine l’intervento. Immediatamente il chirurgo ha avviato un operazione disperata per salvarla. La paziente è sopravvissuta ma è in gravissime condizioni. Montemarano ha poi dichiarato: «Il chirurgo è giovane ma estremamente preparato. Ha immediatamente individuato la causa del sanguinamento, cosa non certo semplice, e ha iniziato la laparotomia».
La donna è rimasta intubata, e si trova all’ospedale Cardarelli. La magistratura ha avviato un indagine. Lo stesso è stato fatto parallelamente dalla clinica Villa Bianca. «Siamo stati noi ad avvertire la polizia e a consegnare immediatamente la cartella clinica della paziente assieme a tutte le testimonianze possibili – aggiunge il direttore sanitario -. La nostra struttura ha come unico obiettivo la cura dei pazienti e faremo qualunque cosa per tutelare sempre questa priorità».
La storia si conclude decisamente male con la 44 enne stabiese che perde la vita.
Intanto è ancora fresco il ricordo di un’altra vittima di una clinica privata, ovvero la giovane mamma che è morta partorendo a Villa delle Querce.