A Napoli era la notte tra il primo e il due gennaio e Gianni era in strada a fare il suo lavoro di rider quando veniva aggredito. All’improvviso un gruppo di giovani lo accerchiano, lo picchiano e gli rubano il motorino. Subito partiva l’indignazione generale verso i sei ragazzini coinvolti, tutti minorenni tranne due.
Dopo pochi giorni iniziavano gli interrogatori e tutti e sei gli aggressori venivano fermati. Oggi il gup del Tribunale di Napoli Nord, Antonino Santoro, ha condannato a 10 anni di reclusione i due maggiorenni che facevano parte del gruppo.
Come riferito da “Il Corriere del Mezzogiorno”, i due ragazzi sono stati ritenuti colpevoli di tutti i reati contestati a partire dalla rapina, episodio diventato virale sui social attraverso un video girato da un balcone con un cellulare, e sono stati ritenuti responsabili anche di un altro “colpo” analogo messo a segno, sempre a mano armata, a Casoria, in provincia, qualche ora prima dell’aggressione al rider napoletano.
“Rispettiamo la condanna inflitta anche se la riteniamo particolarmente severa” – commenta uno degli avvocati dei ragazzi. “Si tratta di ragazzi giovanissimi da poco maggiorenni e la severità adottata, a nostro parere, rischia di rendere meno efficace la funzione rieducativa della pena che è massima quando opera su soggetti giovani.
Una permanenza eccessiva in carcere – secondo il legale – può mettere a rischio lo sviluppo della personalità che è ancora in fieri, con il conseguente risultato di degradarli e desocializzarli. Confidiamo in una riforma in appello“