L’espressione “Terra dei fuochi” è nata negli anni 2000 ed indica la vasta area territoriale che si estende in Campania tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, in relazione all’interramento di rifiuti tossici e speciali e ai roghi degli stessi.
I comuni coinvolti in questo disastro – non solo ambientale ma anche sanitario – sono 90 e i roghi segnalati negli ultimi 12 anni stanno sfiorando quota 2000. Questi sono i dati dell’associazione “Mai più Terra dei Fuochi” che ogni giorno tiene il conto di quello che succede in queste vaste terre.
La ricerca di correlazione tra alcune tipologie di tumore e l’inquinamento ambientale ha fatto un ulteriore passo avanti. Sul sito della procura di Santa Maria Capua Vetere vi è una prima sintesi della relazione epidemiologica di analisi che saranno rese pubbliche interamente solamente a settembre.
In alcuni comuni della Terra dei Fuochi a forte presenza industriale, e dove si contano il maggior numero di siti contaminati e sorgenti inquinanti, ovvero un più alto “indice di pressione comunale (Ipc)”, come San Marco Evangelista e Marcianise, ci sarebbe un maggiore rischio di ammalarsi. Si tratta di patologie per le quali la scienza medica ipotizza associazioni con situazioni di inquinamento ambientale.
A tale esito si è arrivati studiando i dati di incidenza oncologica riferiti al periodo 2010-2013, confrontati poi con i dati del registro tumori regionale. La situazione di rischio riguarda soprattutto i comuni della fascia pianeggiante del Casertano, quasi tutti compresi nella Terra dei Fuochi, mentre in quelli dell’Alto-Casertano i problemi ambientali sono di gran lunga minori.
In particolare è emerso che per le donne residenti a Marcianise e San Marco Evangelista, c’è un eccesso di rischio in relazione al tumore allo stomaco associato all’inquinamento sul territorio. In questi due comuni ci sono parecchie industrie. E proprio ieri un’azienda di caffè è andata completamente in fiamme, con un nube nera che ha invaso i due centri abitati.
Per altri tumori, pur non essendo stata evidenziata una chiara associazione con l’Ipc (ci vuole un’osservazione più lunga), è comunque emerso un eccesso di rischio per la popolazione: ciò riguarda il tumore alla vescica per i maschi residenti a San Marco Evangelista, quello al polmone per i maschi dei comuni di Marcianise e Mondragone.