Reddito di cittadinanza e giovani sfaticati, Luca Abete nei bar di Napoli: pagati meno di 3 euro all’ora


Negli ultimi mesi, grazie anche alle esternazioni di alcuni personaggi politici, si è puntato il dito su una presunta mancanza di volontà dei giovani di lavorare a causa del Reddito di Cittadinanza. Luca Abete si è occupato della questione nel servizio andato in onda ieri sera a Striscia la Notizia, andando a controllare quali fossero le paghe nei bar di Napoli e a quali condizioni contrattuali. In diversi suoi interventi, infatti, Vincenzo De Luca aveva citato proprio l’assenza di manodopera (anche) in questi esercizi commerciali. Il presidente della Campania è ad ogni modo in buona compagnia, si pensi alle dichiarazioni di Briatore ed altri.

Giovani pagati meno di 3 euro l’ora

Il quadro che ne viene fuori è pessimo. I giovani hanno spiegato che esistono vari “accordi” lavorativi: c’è chi secondo contratto dovrebbe fare solo quattro ore, per poi lavorare più del doppio, o chi è “assunto” proprio a nero. Tutti sono però accomunati da un solo elemento: la paga misera. Si parla di 30 euro anche per 10/12 ore al giorno, ossia neanche 3 euro all’ora.

Il Reddito di cittadinanza evita lo sfruttamento

La colpa è quindi dei giovani scansafatiche? O magari il Reddito di Cittadinanza permette di non essere presi per la fame e sfruttati? Bisogna poi considerare la concorrenza sleale verso chi rispetta le regole e inquadra regolarmente i dipendenti, che paga più tasse e al tempo stesso non può permettersi di vendere la merce a prezzi stracciati perché non rientrerebbe a fine mese.

Una possibile soluzione è illustrata alla fine del filmato da Vincenzo Schiavo, Presidente Provinciale Confesercenti: far pagare meno tasse ai datori di lavoro potrebbe fornire loro più liquidità per pagare ai dipendenti un salario dignitoso.


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