Tullio e Giuseppe, lasciati agonizzanti per 16 minuti. Il gip: “Non avevano scampo”
Nov 02, 2021 - Veronica Ronza
Proseguono le indagini sulla morte di Tullio e Giuseppe, i due ragazzi uccisi ad Ercolano, portando alla prosecuzione della custodia cautelare in carcere di Vincenzo Palumbo che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe sparato ai ragazzi senza allertare immediatamente i soccorsi, lasciandoli agonizzanti per circa 16 minuti. A renderlo noto è ‘Il Corriere del Mezzogiorno’.
Tullio e Giuseppe uccisi a Ercolano: resta in carcere Palumbo
I filmati delle telecamere di videosorveglianza hanno contribuito a far luce sulle dinamiche della vicenda. Gli investigatori hanno appurato che il proprietario della villetta avrebbe esploso 11 colpi, dei quali cinque avrebbero raggiunto la vettura.
In più, secondo gli ultimi aggiornamenti, dieci minuti dopo aver esploso i colpi dal terrazzo della sua villetta, il 53enne sarebbe sceso per avvicinarsi all’auto di Tullio e Giuseppe, ormai agonizzanti. Soltanto 16 minuti dopo, tuttavia, avrebbe telefonato al 112 dicendo di aver sparato contro due ladri. Dal momento degli spari alla prima chiamata, come confermato dal gip Carla Sarno, erano trascorsi almeno 26 minuti.
Dalle immagini gli inquirenti hanno dedotto che i colpi di pistola sarebbero stati esplosi mentre l’auto era in movimento. Altro elemento che non corrisponde alla versione di Palumbo che ha raccontato di aver visto un uomo che si allontanava dalla sua villetta. Per gli inquirenti i due ragazzi non si erano avvicinati all’ingresso della proprietà e non sarebbe scattato alcun allarme.
“E’ evidente la volontà di ucciderli a freddo. Emerge un’incontrollabile aggressività nonché un’allarmante pervicacia nell’intento delittuoso. Le vittime non potevano avere scampo considerato che era davvero ridotta la distanza dell’auto su cui viaggiavano i due giovani e la raffica di colpi di arma da fuoco esplosa da Palumbo, soggetto avvezzo all’uso delle armi in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d’armi” – ha scritto il Gip così come reso noto dall’Adnkronos.