Pony legata a un albero con la fune per farla morire di fame: salvata da Vigili e volontari
Nov 04, 2021 - Francesco Pipitone
Hanno legato una pony a un albero, con la fune, per farla morire di fame e di stenti. Inimmaginabile il livello di atrocità della mente che ha partorito questa idea, al fuori di ogni concezione di umanità. L’autore di questo gesto dovrebbe essere privato dello status di essere umano, peccato che una cosa del genere non sia possibile. È successo a Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, ma per fortuna l’animale è stato avvistato e salvato prima grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, poi dagli animalisti che si occupati di lei.
Pony legata per farla morire di fame: la storia
“Legata ad un albero con una fune in una scarpata isolata dal mondo – raccontano i volontari del canile di Cava de’ Tirreni in un post del 2 novembre – con l’intenzione di farla morire di stenti. Ma lei è riuscita con i denti a spezzare la corda e liberarsi, ma purtroppo troppo debole per risalire sulla strada. Non so quanti giorni e’ rimasta lì, ma le sue drammatiche condizioni fisiche, disidratata, scheletrica con gli insetti che la stavano divorando ci confermano non pochi. I tuoi occhi spenti e stanchi ora vogliono riposare. Lei è una Pony non giovanissima vittima della crudeltà umana. Dovete sapere che non esiste un mondo più sporco come quello dei cavalli. Ringrazio gli “Eroi” Vigili del Fuoco della Caserma di Sarno per l’ AMORE e COMPASSIONE con cui hanno assistito la cavallina , credetemi recupero non facile sia per il peso che per le difficoltà di risalita della scarpata…sono stati grandi! La Pony è stata immediatamente visitata, ha iniziato fluido terapia e fatto diversi prelievi del sangue Dott. Vincenzo Aquilino e Dott. Giovanni Conti le sue condizioni sono drammatiche. Una preghiera per lei”.
Per fortuna gli aggiornamenti successivi sono stati positivi. Ieri è stata pubblicata una foto di Luce, così è stata chiamata la pony, affaticata ma in piedi a mangiare. Accudita minuto per minuto, inondata di affetto. In tanti hanno donato soldi per le cure, ma anche cibo, flebo o semplici carezze. Il maniscalco Salvatore D’Amato ha rifatto gli zoccoli di Luce, che “erano in condizioni pietose e pieni di infezioni che non le permettevano neppure di camminare”. Una storia che si avvia verso un lieto fine. Per fortuna di Luce, ma soprattutto degli umani che hanno riscattato la crudeltà di altri umani.