Arriva da Napoli la pillola anti-covid: riduce ricoveri e mortalità


In futuro il covid potrà essere combattuto con una semplice pillola. La notizia che è nell’aria da giorni trova ora conferma negli ottimi dati sulla sperimentazione che è stata condotta su alcuni pazienti anche in Campania. L’autorizzazione al Molnupiravir della Merck (Msd in Europa) è già arrivata dalla Gran Bretagna e a breve sarà autorizzato anche in Italia dopo la sperimentazione in alcuni ospedali tra cui quello di Napoli.

PRESTO IN ITALIA LA PILLOLA MERCK SPERIMENTATA A NAPOLI

Questa pillola è un antivirale che è in grado di gestire il covid però solo nella forma non grave, ciò con una semplice somministrazione domiciliare nella fase iniziale e intermedia dell’infezione. La compressa infatti serve a mantenere sotto controllo il virus impedendone la propagazione nell’organismo con conseguenze più gravi come il ricovero o il decesso. Diversi gli ospedali che hanno provato queste pillole sui malati covid tra cui figura anche l’Asl Napoli 1 con il Cardarelli. L’infezione con l’assunzione di queste pasticche è stata ridotta del 50 per cento per il rischio di ospedalizzazione e addirittura del 100 in caso di morte. Ma non è tutto, presto ci potrebbe essere anche una nuova pillola anti covid prodotta da Pfizer (la stessa casa farmaceutica del vaccino), che avrebbe un’efficacia dell’89 per cento nel prevenire ricoveri o morte. Il nome dovrebbe essere Paxlovid e contiene al suo interno un farmaco, il PF0732132, e il Ritonavir (tra i primi utilizzati in Campania per combattere il covid).

Queste pillole, dal basso costo e facili da somministrare, sono più efficaci dei monoclonali perché possono essere utilizzate non solo appena un paziente risulta positivo ma anche dopo alcuni giorni dal decorso della malattia. Inoltre, come spiegato sulle pagine de ‘Il Mattino’ da Pasquale Antonio Corcione, a capo del dipartimento di rianimazione del Cotugno-Monaldi:

I monoclonali sono anticorpi che neutralizzano la chiave con cui il virus entra nelle cellule, il Molnupiravir invece è un inibitore del macchinario molecolare (Rna polimerasi) con cui il virus, dopo essere entrato nelle cellule replica il proprio materiale genetico e dunque forma milioni di copie di se stesso. Il farmaco è un bastone inserito negli ingranaggi del virus e che gli fa commettere tanti errori da rendere il suo Rna inservibile e inoffensivo impedendogli di propagarsi dopo aver violato le cellule con il suo meccanismo parassita. Da qui la drastica caduta della carica virale“.

 


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