Ilaria Capua contro i no vax ed haters: “Noi virologi siamo stati trattati quasi come dei camorristi”
Nov 22, 2021 - Chiara Di Tommaso
In questi ultimi anni siamo stati abituati a sentire il parere dei virologi che cercavano di comprendere come il covid si trasmettesse da uomo a uomo. Pareri a volte discordanti su un virus sconosciuto e subdolo che ha portato a far aumentare le tesi dei no vax. Ancora oggi infatti ancora non si comprendono del tutto alcuni meccanismi alla base della diffusione del covid. Quel che è certo è che i vaccini restano un’arma importante per far diminuire mortalità e trasmissibilità di alte cariche virali (ma come sottolineato più volte, anche i vaccinati si contagiano).
COVID, ILARIA CAPUA: “VIROLOGI TRATTATI QUASI COME CAMORRISTI”
Open ha quindi deciso di intervistare Ilaria Capua, direttrice del Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida, che ha spiegato come secondo lei l’obbligo vaccinale non sia una scelta da prendere in considerazione. Rispondendo alla domanda della giornalista Giada Giorgi ha detto:
“Quello che molti non riescono a concepire ancora adesso è che la scienza non sia in grado di fornire una risposta efficace al 100% e immediata. Alla rapidità tipica di un contagio da malattia infettiva avremmo potuto rispondere in due modi: bloccarlo fin da subito o rincorrerlo a vita. Il veleno negazionista si è insidiato già dai primissimi giorni d’emergenza e ha portato come prima grande conseguenza la sottovalutazione del problema dai parti dei grandi della terra, con i più importanti organismi sanitari internazionali esclusi da decisioni fondamentali. All’inizio del 2020 l’umanità aveva già avuto esperienza di pandemie. Se l’allarme iniziale dell’Oms fosse stato immediatamente seguito da un dispiegamento di forze e sanitari, come successe per Ebola e SARS, avremmo pagato un prezzo molto meno salato in termini di morti. Il terreno perso nella fase iniziale è enorme. Farsi delle domande sul perché sia accaduto questo è doveroso“.
Poi lancia una stoccata agli haters che sui social l’hanno presa di mira:
“Ho studiato molto questi argomenti per ora credo che non sia ancora il momento ed è giusto che non che mi tiri indietro. Poi certo fa male vedere come fare il virologo spesso oggi significa venire trattati quasi come dei camorristi o dei personaggi vanitosi in cerca di visibilità. Ho imparato ad ignorare alcune fonti“.