Proseguono le indagini della Procura di Napoli sulla morte di Luca Piscopo, il 15enne deceduto dopo aver mangiato sushi in un ristorante della città, per restituire ai familiari del ragazzo quella verità che, ormai da giorni, chiedono a gran voce.
Tutto è iniziato lo scorso 23 novembre quando Luca si è recato nel locale, insieme ad alcune amiche, per mangiare sushi, usufruendo della formula all you can eat al costo di 14,99 euro. Poco dopo il ragazzo avrebbe accusato dei sintomi intestinali accompagnati da febbre e il 2 dicembre il suo cuore ha smesso di battere. Anche le sue amiche sarebbero state colte da disturbi tipici di un’intossicazione alimentare.
Si attendono adesso i risultati dell’esame autoptico che potrebbe anche escludere il collegamento tra il decesso e l’aver mangiato sushi. Intanto figurano come indagati il titolare del ristorante e il medico che avrebbe prescritto al ragazzo dei farmaci.
Stravolti dal dolore, papà Antonio e mamma Rosaria, come reso noto dal ‘Corriere del Mezzogiorno’, escludono la possibilità che la morte di Luca si leghi a problemi di salute già presenti: “Era un ragazzo sano, questa è una morte assurda. Vogliamo soltanto sapere come è successo. Non vogliamo dare colpe a nessuno, soltanto capire, comprendere la causa di questo decesso improvviso”.
Sua cugina Lina, che lavora con i genitori di Luca nella gioielleria di famiglia, ha spiegato: “Luca era sano e in 15 anni di vita non aveva mai avuto nemmeno un’influenza. Questo è un incubo che non vogliamo vivere. Non è concepibile, non è umano. Due ragazze che erano con lui si sono curate come Luca con antibiotici e antipiretici. Poi hanno approfondito ed hanno scoperto di avere il virus della salmonella. Mio cugino non ha fatto in tempo, la mattina in cui erano programmati gli esami è morto. Per la nostra famiglia non sarà mai più Natale”.