Sulla morte di Antonio Morione, il pescivendolo ucciso a Boscoreale la sera del 23 dicembre, è intervenuta la mamma esprimendo tutto il suo dolore per una tragedia che ha scosso l’intera comunità.
Proseguono le indagini per ricostruire la dinamica della vicenda così come la caccia ai malviventi che hanno causato la morte del 41enne. Stando alle indagini, come rende noto l’Ansa, l’uomo avrebbe reagito alla rapina e sarebbe stato freddato mentre cercava di bucare con un coltello le ruote dell’auto dei rapinatori.
Morione, all’arrivo dell’auto con a bordo i rapinatori, si trovava all’esterno del locale. Quando avrebbe visto uno di loro dirigersi verso la cassa, armato, si sarebbe precipitato verso l’auto per squarciare una gomma ed impedirne la fuga. Di qui la reazione del rapinatore che avrebbe sparato 4 colpi centrando, con uno di questi, la vittima alla testa.
“Mio figlio era un commerciante onesto che la legge ha abbandonato a sé stesso. Mezz’ora prima del fatto l’altro mio figlio, Giovanni, aveva subito una rapina. Era stato rapinato anche l’anno scorso sempre nel mese di dicembre” – ha raccontato in lacrime mamma Ernesta, intervenuta a Radio Rai.
Dunque diversi sono stati i tentativi di rapina messi in atto da bande di rapinatori come di solito accade in vista delle festività, tra i periodi più redditizi dell’anno. Antonio aveva cercato di difendere la sua attività e i suoi incassi trovandosi a fare i conti con un tragico destino.
Inutile la corsa all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. il 41enne non ce l’ha fatta, lasciando così sua moglie e tre figli. Intanto gli investigatori hanno ritrovato un’auto incendiata nella zona di Piano, alla periferia di Boscoreale, che potrebbe essere proprio quella utilizzata dai rapinatori per darsi alla fuga.