E’ stato ucciso lo scorso 6 ottobre a Ponticelli il 23enne Carmine D’Onofrio, volto noto della serie ‘Gomorra’, e ad oggi, per quell’omicidio, il pm della Direzione Distrettuale Antimafia, Antonella Fratello, ha emesso otto ordini di fermo. A renderlo noto è ‘Il Corriere del Mezzogiorno’.
Tra i fermati anche il boss M. D. M e altri esponenti del gruppo che, a seguito dell’esplosione di una bomba avvenuta pochi giorni prima, erano intenzionati a risalire ai responsabili. Sarebbe stato un affiliato di un clan rivale, sequestrato e torturato, a fare il nome di Carmine. Eppure il 23enne non era conosciuto come soggetto pericoloso, infatti alcuni familiari avevano escluso il suo coinvolgimento nella malavita.
Carmine era figlio di Giuseppe De Luca Bossa, a sua volta fratello di Antonio, elemento di vertice dell’omonimo clan di camorra del quartiere, ma era incensurato e impegnato nel suo lavoro. Quella tragica notte era stato assassinato, a colpi di arma da fuoco, mentre stava rientrando a casa insieme alla sua fidanzata incinta. Inutile si rivelò la corsa al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania: fu lì che il cuore del ragazzo smise di battere.
Gli otto ordini di fermo, emessi dal pm della Dda, nell’ambito delle indagini avviate per ricostruire le dinamiche della vicenda, sono stati notificati dai Carabinieri e dalla Polizia nel corso di un’operazione congiunta.