I Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno inferto un duro colpo al clan Moccia, attivo ad Afragola, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa lo scorso 9 aprile, nei confronti di 57 indagati.
Per 36 indagati è stata disposta la misura del carcere, per altri 16 quella degli arresti domiciliari mentre per i restanti 5 il divieto temporaneo di esercitare attività di impresa. Tutti sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, favoreggiamento, reati aggravati dalla finalità di agevolare il clan Moccia.
Oltre agli arresti, il Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza ha eseguito altre 2 misure del divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa e un decreto di sequestro preventivo d’urgenza di beni mobili, immobili e quote societarie per un valore complessivo di circa 150.000.000 euro.
Soltanto lo scorso ottobre i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (NA) avevano dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di M. F., elemento di spicco del clan Moccia di Afragola (già detenuto per altra causa), poiché gravemente indiziato di aver materialmente commesso, unitamente ad altri, l’omicidio di Vincenzo Siervo, chiamato ‘o paccon’, affiliato al clan Mazzarella di Napoli, avvenuto il 25 gennaio 1998 a Casoria.