Arriva la risposta della Questura di Napoli che smentisce la versione del commerciante cinese, raccontata in un post diventato virale sui social, il quale racconta che alcuni agenti della Polizia di Stato lo avrebbero portato con la forza in caserma apostrofandolo con frasi dal sapore razzista. Il fatto è accaduto a Frattamaggiore giovedì scorso.
In un comunicato stampa la Questura di Napoli ha affermato che Chen Chaohao, cittadino 22enne nato e cresciuto in Italia e titolare di un negozio a Frattamaggiore, si sarebbe rifiutato “più volte di fornire le proprie generalità e, con non poca difficoltà, è stato accompagnato presso gli uffici di polizia dove è stato identificato”. Chaohao “è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale e poiché non ha ottemperato all’ordine di esibizione del permesso di soggiorno o di altro documento di identificazione”.
La versione raccontata da Chen Chaohao su Instagram è differente. L’uomo racconta che una donna si era recata nel suo negozio e non aveva voluto pagare per un oggetto rotto da sua figlia; ella stessa aveva chiamato il 113. I poliziotti si sarebbero limitati a chiedere le generalità alla donna, ma pretendevano l’esibizione di un documento da Chaohao che però non lo aveva con sé, ma a casa. Avrebbe dunque proposto agli agenti di farglielo vedere in foto, richiesta gli agenti avrebbero rifiutato.
Chaohao sostiene che sarebbe stato addotto un motivo razziale da parte dei poliziotti, in particolare che “uno straniero può falsificare i documenti”. A quel punto l’uomo ricorda che è nato e cresciuto in Italia. Successivamente gli agenti, come si vede dal video, hanno caricato il negoziante in auto con la forza.