L’assassino di Francesco Pio Maimone è figlio di un camorrista, esponente del clan Cuccaro a sua volta ammazzato in un agguato. Il giovane di 19 anni, ucciso a Mergellina per una scarpa sporca, ha visto la propria vita spezzata da un coetaneo di 20 anni, F.P.V., figlio di Ciro Valda morto nel 2013. L’età precoce è praticamente la sola cosa in comune tra i due, poiché da una parte vi è un ragazzo che lavorava e cercava un lavoro extra per mettere da parte i soldi necessari ad aprire una pizzeria, dall’altro invece una persona cresciuta in un contesto malavitoso, in cui è normale uscire la domenica sera portando una pistola carica, così sprezzante della vita altrui da annichilirla in maniera così crudele e assurda.
L’assassino di Francesco è stato identificato ieri dalla Polizia al termine di indagini molto veloci, basate sulle testimonianze dei presenti e sulle immagini di video sorveglianza. È stata l’agenzia Ansa a fornire il particolare che riguarda la parentela dell’omicida: non a caso quest’ultimo viene contestato il reato di omicidio volontario con l’aggravante mafiosa.
Francesco Pio Maimone è stato ucciso per avere sporcato in modo accidentale la scarpa del suo assassino. Fatto che è stato percepito come un vero e proprio affronto intollerabile, tanto da spingere il killer a estrarre la pistola ed esplodere diversi colpi, uno dei quali ha raggiunto il cuore del povero ragazzo. I suoi amici lo hanno portato di corsa all’ospedale Vecchio Pellegrini, ma purtroppo i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. L’ambulanza, di cui era stato chiesto il soccorso, quando è giunta sul lungomare non ha trovato il giovane. D’altra parte nei fine settimana quella zona di Napoli è intasata dal traffico, aggravato da auto e motorini che sostano nei pressi degli chalet facendo diventare striminzita la strada. Senza parlare dell’incivile abitudine di non lasciare immediatamente spazio ai mezzi di soccorso.
Francesco avrebbe compiuto 20 anni tra qualche mese, essendo nato il 24 settembre 2004 a Pozzuoli, ma residente a Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli. Un bravo ragazzo, che non è mai stato nei guai, un lavoratore instancabile e responsabile già alla sua giovanissima età. Lavorava infatti come pizzaiolo e aveva chiesto agli amici di riferirgli la notizia di un eventuale posto di lavoro come muratore, in modo da avere una entrata extra per realizzare il suo desiderio: aprire una pizzeria. Non acquistare vestiti firmati o bottiglie di champagne da sfoggiare sui social, ma risparmiare per avere un’attività propria. A soli 19 anni.