I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di 19 persone, delle quali 17 sottoposte alla custodia in carcere, una agli arresti domiciliari ed una con divieto di dimora. Il GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, fermato gli individui in quanto gravemente indiziati a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto d’armi, reati aggravati dal metodo mafioso.
Questo è il risultato del maxi blitz che le forze dell’ordine hanno attuato ad Acerra, principale luogo dell’indagine, dove sarebbe emersa l’esistenza di due organizzazioni criminali camorristiche. Uniti da un’alleanza ma comunque indipendenti, i due clan avrebbero operato in prevalenza nel mercato del narcotraffico. Sarebbero inoltre emersi vari episodi estorsivi in danno di imprenditori nonché la disponibilità di armi.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Continua dunque la lotta alla criminalità organizzata che le forze dell’ordine stanno combattendo da anni nel territorio acerrano: a maggio del 2022 i Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna avevano eseguito un’ordinanza di custiodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, accusate di concorso nell’omicidio del boss Pasquale Tortora avvenuto nel 2020, detenzione illegale di armi e ricettazione, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
In quell’occasione, i militari avevano documentato l’esistenza e l’operatività di due gruppi criminali, uno con base ad Afragola di cui era a capo Cosimo Nicolì, l’altro guidato da Bruno Avventurato, operante ad Acerra.