La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato oltre 207mila euro a 23 persone, indagate per aver approfittato del reddito di cittadinanza nonostante fossero detenuti o avessero un parente in stato di detenzione. È quanto emerso dall’indagine portata avanti dalle fiamme gialle di Casalnuovo, che hanno acquisito, come riporta Ansa, le informazioni incrociate dal carcere di Secondigliano e dalle banche dati Inps. Al termine delle indagini guidate dalla Procura di Nola, agli indagati è stato notificato un decreto di sequestro.
È l’ennesimo episodio che mette in evidenza le falle del sistema relativo al Reddito di Cittadinanza, una misura introdotta per dare ausilio alle famiglie con difficoltà, ma che è stato spesso utilizzato in maniera illecita. Un esempio lampante è rappresentato dalle tante attività presenti sul territorio campano, che consentono ai percettori di Reddito di Cittadinanza di convertire il proprio budget da destinare a beni primari in soldi contanti, pagando una commissione.
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Nell’ottobre 2022 i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno scoperto ben 662 persone che percepivano ingiustamente il Reddito di Cittadinanza a Napoli e provincia, in un arco temporale di circa sette mesi (da aprile a ottobre 2022). Tutti hanno ricevuto denaro dallo Stato senza averne titolo.
Dalla metà del 2020 ad oggi, sono quasi 20 i milioni di euro andati a finire nelle tasche sbagliate: una media di 1100 euro l’ora. Una truffa non solo per l’entità economica della stessa, ma soprattutto verso la percezione generale che in Italia si ha nei confronti di chi usufruisce del Reddito di Cittadinanza. Una misura che ha permesso a tanti di continuare ad avere un sostegno nonostante i problemi economici, ma che illeciti del genere hanno costretto a rivedere e modificarne le misure.