La forte pioggia di questi giorni ha causato non pochi disagi ai dipendenti degli scavi di Pompei che ritrovatisi con la pioggia negli uffici sono dovuti ricorrere a misure di emergenza per salvare documenti vari. La notizia su IlMattino.it
Negli uffici degli scavi di Pompei scatta l’allarme sicurezza: ieri sono rimasti chiusi per pioggia tra le polemiche e le preoccupazioni dei lavoratori e i disagi per i turisti. «Il nostro lavoro è offrire servizi ai turisti, se gli uffici restano chiusi tali servizi vengono meno», hanno evidenziato i dipendenti degli scavi, che ieri non hanno potuto lavorare perché pioveva sulle loro scrivanie.
«Abbiamo sigillato documenti, per salvaguardali dall’acqua, e la soprintendente, dopo un sopralluogo, ha disposto di transennare gli uffici più precari». «Come per il sito archeologico – denunciano Antonio Pepe e Maria Rosa Rosa, rispettivamente segretari di Cisl e Uil – abbiamo il timore di ciò che può accadere da un momento all’altro, a discapito della incolumità dei lavoratori, dove c’è il serio rischio che il solaio ci crolli sulla testa».
Secchi che raccolgono la pioggia che cade dal tetto, porte transennate dal nastro bianco e rosso, fili elettrici intrisi d’acqua con il conseguente rischio di corti circuiti e di incendi, e teli che sigillano gli ingressi: questo è lo scenario che si è presentato ieri negli uffici della soprintendenza di Porta Marina Superiore.