La rivelazione di un camorrista: “Puntai la pistola alla testa di Mario Merola”
Apr 10, 2024 - Redazione Vesuviolive
Mario Merola
Una pistola alla testa di Mario Merola a causa di un debito non saldato, e il successivo intervento della camorra per proteggere il re della sceneggiata. L’inchiesta Echidna della Direzione distrettuale antimafia di Torino, coadiuvata dal Ros, ha portato all’arresto di Antonio e Luigi Mascolo, entrambi originari di Castellammare di Stabia ma residenti in provincia di Torino, dove secondo le accusa farebbero parte della cosca della ‘ndrangheta di Volpiano.
Pistola alla testa di Mario Merola: il racconto di un camorrista
Antonio e Luigi Mascolo avrebbero mantenuti i rapporti con la criminalità del loro di territorio di provenienza, aiutando esponenti della camorra stabiese, in particolare della famiglia ritenuta vicina al clan D’Alessandro. Un episodio che desta molta curiosità, e sul quale non vi sarebbero in corso indagini, riguarda però una minaccia di morte nei confronti di Mario Merola. In una intercettazione ambientale Antonio Mascolo, che attualmente ha 60 anni, racconta di avere puntato la pistola alla testa del cantautore partenopeo per convincerlo a onorare un debito. Il suo comportamento destò la reazione di “due o tre clan di Napoli“, i cui esponenti lo avrebbero a loro volta minacciato dicendogli che, se solo avesse toccato Mario Merola, gli avrebbero tagliato la testa.
Tornano così a presentarsi le voci di presunti intrecci tra la camorra e la carriera di Mario Merola. Quest’ultimo, morto nel 2006 proprio a Castellammare, fu indagato due volte negli anni Ottanta per associazione a delinquere di tipo camorristico venendo scagionato in entrambi i casi. Nel 1989 fu il magistrato Giovanni Falcone a notificargli un avviso di garanzia, ma successivamente fu lo stesso giudice palermitano a proscioglierlo dopo averlo ascoltato, dato che l’indagine partì dalle dichiarazioni rese da un pentito.