Dissequestrati i pitbull che hanno ucciso il piccolo Francesco Pio: seguiranno un percorso di recupero
Mag 07, 2024 - Redazione Vesuviolive
Immagine di repertorio
Sono stati dissequestrati i due pitbull di Eboli che hanno attaccato e ucciso il piccolo Francesco Pio, di soli 13 mesi, morto lo scorso 22 aprile. Il bambino era in braccio a suo zio quando nel cortile di casa è stato azzannato dai due animali, i cui padroni sono i proprietari della casa in cui Francesco Pio viveva con sua madre.
Dissequestrati i pitbull che hanno ucciso il piccolo Francesco Pio
La Procura di Salerno, diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, ha dissequestrato i due pitbull che il 22 aprile scorso aggredirono, uccidendolo, piccolo Francesco Pio di soli 13 mesi. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) si congratula con i magistrati che hanno preso questa decisione che va nel rispetto della vita dei due animali e che dà loro una prospettiva di recupero.
Seguiranno un percorso di recupero
Al momento i cani sono in un rifugio nel Casertano e, a quanto si apprende, dovranno essere sottoposti ad un percorso di recupero a Napoli a spese dei proprietari, ora indagati assieme alla madre e ai due zii del piccolo. Se i detentori se decidessero di non sostenere economicamente questo percorso, gli animali saranno dati in affido, dopo essere stati recuperati.
L’Oipa auspica che questo indirizzo della Procura di Salerno faccia scuola e che sia un modello da seguire in casi analoghi dove cani “impegnativi” siano protagonisti di episodi di aggressione più o meno gravi. Detto questo, l’associazione torna a chiedere al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze.